Violenze in carcere, sospesi in 75 tra agenti e dirigenti. Cartabia

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Il Governo ha visto, anche con la visita in prima persona del Presidente del Consiglio, i problemi del carcere e non vuole dimenticare” ha assicurato la ministra

Tempo di lettura: < 1 minuto. Caserta – Per le violenze ai detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono stati sospesi a vario titolo 75 tra poliziotti e personale dell’Amministrazione penitenziaria.

Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia nella sua informativa alla Camera sulle violenze ai detenuti nel carcere campano. (anteprima24.it)

Ne parlano anche altri giornali

"Sono stati fatti gravi" quelli di Santa Maria Capua Vetere con un "uso insensato e smisurato della forza". Il suo mandato consiste nell’approfondire la dinamica dei fatti, al fine di accertare la legittimità e la correttezza di ogni iniziativa adottata. (Adnkronos)

Non si può riformare il carcere perché istituzione anacronistica, inutile e dannosa. Non si possono riformare la schiavitù, la tortura, la pena di morte. (Il Riformista)

È un passaggio di una lettera scritta da C.C., che si qualifica come uno dei reclusi nel carcere di Modena durante la rivolta dell’8 marzo 2020, alla ministra della Giustizia Marta Cartabia. Nel documento manoscritto in stampatello letto dall’agenzia Agi, C. (La Gazzetta di Modena)

Pestaggi carceri, Cartabia: "Mai più violenza, questi episodi non devono più ripetersi". "Il carcere - ha aggiunto Cartabia - è lo specchio della nostra società. Tra gli istituti sui quali dovranno insistere le nuove costruzioni, c'è anche Santa Maria Capua Vetere, "insieme a Rovigo, Vigevano, Viterbo, Civitavecchia, Perugia, Ferrara e Reggio Calabria". (La Repubblica)

«I fatti di Santa Maria Capua Vetere hanno sollevato un velo sulle durissime condizioni delle carceri italiane — ha poi aggiunto —. Il Governo ha visto, anche con la visita in prima persona del presidente del Consiglio, i problemi del carcere e non vuole dimenticare». (Corriere del Mezzogiorno)

"E' stato incredibile lavorare con loro, la musica e il calcio uniscono la gente", ha affermato Garrix, presentando 'We are the people' Il brano è accompagnato da un video girato a Londra e celebra il rito collettivo del calcio e il ritorno alla vita del post pandemia in un continente vaccinato, "dalle strade di Dublino a Notre Dame", come canta il leader della band irlandese nel pezzo dal sound pop ma con la chitarra marchio di fabbrica del gruppo irlandese e una spruzzata di dance, assicurata dal dj e produttore olandese. (La7)