Norvegia, il killer di Kongsberg affidato ai servizi sanitari

Corriere della Sera ESTERI

«Nelle prime due settimane l’uomo non potrà ricevere visite o avere accesso ai media», ha specificato ancora la procura.

Le autorità stesse non hanno per il momento escluso la pista del terrorismo dalle indagini su Espen Andersen Brathen.

di Marta Serafini. Per il momento niente carcere per il 37enne che ha ucciso cinque persone con arco e frecce.

Ma Brathen era anche stato condannato per furto con scasso e acquisto di piccole quantità di hashish nel 2012

Inoltre, non c’è nulla che suggerisca che ci sia stata una situazione che abbia scatenato l’attacco nel negozio», ha aggiunto. (Corriere della Sera)

Su altre testate

Alcuni media norvegesi riferiscono di un video postato in rete nel 2017 dal killer di Kongsberg, Espen, in cui dichiara, con toni epici e deliranti, di essere musulmano Lo hanno detto i servizi di sicurezza che al momento non hanno alzato il livello di allerta nel Paese. (Il Giornale di Vicenza)

Il 13 ottobre Espen Andersen Brathen, 37 anni, ha ucciso cinque persone e ne ha ferite altre due a Kongsberg, vicino a Oslo, in Norvegia. Qui il suo volto in un video (Corriere TV)

La polizia aveva fatto sapere di aver fermato un sospetto e ha poi ufficializzato che è l’autore della strage: si tratta di un 37enne danese chiamato sui social Rainer Winklarson ma al momento non si ha certezza che questo sia il suo vero nome perché la polizia ancora non ha diffuso le generalità. (Ck12 Giornale)

Secondo gli inquirenti avrebbe agito da solo. Non è esclusa l'ipotesi di un atto terroristico (TG La7)

Il primo ministro norvegese incaricato, Jonas Gahr Stre, ha definito l’attacco “un atto crudele e brutale”. È un danese 37enne l’uomo che ieri armato di arco e frecce ha ucciso cinque persone, ferendone altre due, a Kongsberg, a 70 chilometri a sud di Oslo, in Norvegia, seminando il panico tra la popolazione. (Il Fatto Quotidiano)

Imbracciano pistole e fucili soltanto se servono, cioè quando devono catturare criminali armati, come l’altra sera. Sarà così almeno evitato lo spettacolo dei giornalisti assiepati davanti alle case delle vittime per chiedere ai parenti se hanno perdonato l’assassino. (L'HuffPost)