Libia, il treno inatteso per l’Occidente

Corriere della Sera INTERNO

Per furbizia o per sfinimento, o forse perché questa volta la mediazione dell’Onu ha funzionato, la Libia si è dotata il 10 marzo scorso del suo primo governo unitario dalla guerra del 2011.

La visita che Mario Draghi ha compiuto ieri in Libia rientra nella seconda categoria.

Non dev’essere stato facile per un capo del governo italiano andare nella Libia di oggi.

Dietro al governo unitario covano le tradizionali rivalità, vecchie ambizioni e avidità finanziarie che hanno tenuto banco nell’ultimo decennio di caos e di guerre

Da est a ovest la stabilità mediterranea resta minacciata in Siria, in Libano, a Cipro e poi, soprattutto, in Libia. (Corriere della Sera)

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Che la sinistra avesse una posizione pro accoglienza era ormai chiaro a tutti, ma che arrivasse addirittura a strigliare il premier in pochi se lo aspettavano. Il segretario nazionale della Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato: «Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? (ilGiornale.it)

I due primi ministri, Mario Draghi e Abdul Hamid Dbeibah, passano in rassegna il drappello d’onore. A fronte dei rari «corridoi umanitari», molti osservatori invocano un deciso cambio di rotta, specie nella gestione dei centri di detenzione (Avvenire)

Roma - Draghi ha "ricucito" con la Libia ma spacca il Pd e fa insorgere la sinistra. Dalla sinistra è un tam tam di proteste. (La Repubblica)

7 Aprile 2021. (Lettura 4 minuti). . . . È la prima visita di Stato che Mario Draghi effettua da quando è stato nominato primo ministro: basterebbe già solo questo elemento a sottolineare l’importanza cruciale che il premier italiano ascrive al dossier libico. (Il Messaggero)

Un sfida nel corso della quale Draghi, l’Italia e l’Eni non potranno limitarsi a perseguire gli interessi nazionali, o quelli dell’asse atlantico, ma dovranno inevitabilmente dimostrare di saper dialogare con tutti i protagonisti del complesso mosaico libico Proprio per questo all’Italia di Mario Draghi è stato richiesto di riprendere il suo tradizionale ruolo in una ex-colonia di cui gli americani faticano da sempre a comprendere dinamiche e complessità. (Sputnik Italia)

Ma qualcuno, a sinistra e non solo, che non vuole continuare a ignorare l’orrore dei centri di detenzione c’è. Leggi anche: Tutta la storia del mutuo concesso a Mario Draghi per una villa sulla Riviera del Brenta con la moglie Serenella (LA NOTIZIA)