Mercato italiano dell’auto in forte crisi: a marzo -85%

Tom's Hardware Italia ECONOMIA

Purtroppo, secondo il bilancio diffuso dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, il mercato dell’auto nel nostro Paese versa in una situazione molto grave.

La conferma in merito al fatto che il settore automobilistico in Italia sia ormai in grave crisi, arriva direttamente dal presidente di Unrae, Michele Crisci.

Tuttavia, sarà fondamentale comprendere quando la situazione potrà tornare alla normalità, in modo tale da poter risollevare l’intero settore. (Tom's Hardware Italia)

Su altri giornali

Ecco il perchè di queste misure introdotte dal governo di Pechino: come è accaduto nella gestione della pandemia che sta sconvolgendo il mondo interno, ancora una volta c’è molto da imparare… Dati alla mano, l’emergenza del Coronavirus in Cina ha determinato un crollo delle vendite su base annua pari al 42% nel primo trimestre del 2020, un deficit che, se non arginato in tempi, potrebbe comportare delle drammatiche conseguenze. (Info Motori)

Se le Case svolgeranno bene questo ruolo, lo scenario potrà essere decisamente migliore. FUTURO DELLA DISTRIBUZIONE AUTO: GLI SCENARI. (DealerLink)

Di crisi globali il mondo automotive ne ha già vissute e superate (ultima in ordine cronologico, quella del 2008), ma questa determinata dall’emergenza Coronavirus è, per sua natura, senza precedenti. NOLEGGIO. (DealerLink)

In febbraio – prima dell’esplosione della pandemia da Covid-19 – il calo era già del 19,7%. Volvo, task force online. Volvo ha deciso di mobilitare tutte le proprie forze per fronteggiare la crisi indotta dalla pandemia di Covid-19. (l'Automobile - ACI)

Fra le altre case d’auto europee fanno bene anche Renault +5,4%, Volkswagen +5,19%, Daimler +6% e BMW +5,4%. Vendite copiose sui titoli dell’auto sia in Italia che nel resto d’Europa. (QuiFinanza)

Il forte ribasso nella vendita e nelle immatricolazioni di auto tanto nuove quanto usate (-85%), registrato in Italia nel mese di marzo 2020 in rapporto a quanto fatto registrare nello stesso mese del 2019, non può che far paura sia perché una volta terminata la crisi molte delle fabbriche e delle concessionarie potrebbero non avere le risorse necessarie per riaprire e ripartire e oltremodo perché si rischia la perdita di circa il 20% dei lavoratori italiani, percentuale che tradotta in numeri da la scomparsa di circa 30.000 posti di lavoro nel settore e nella filiera automotive. (Automobilismo.it)