PS5, un rivenditore giapponese punisce i bagarini "rovinando" la console

La difficoltà nell’acquistare una PS5 è pari alla sua popolarità, e sono ancora tanti gli appassionati che farebbero carte false (si fa per dire) per aggiudicarsene una.

Per limitare il fenomeno, una volta portata la console in cassa ci verrà chiesto il nostro nome, che verrà poi scritto con una penna a sfera direttamente sulla confezione.

Come potete immaginare, questo tipo di penna può incidere facilmente la carta, e rendere il nome visibile anche una volta rimosso l’inchiostro

La penuria di scorte è ulteriormente aggravata dall’operato dei bagarini, pronti ad aggiudicarsi un gran numero di unità e rivenderle a prezzi maggiorati (e non di poco). (Spaziogames.it)

Ne parlano anche altri media

La società infatti è preoccupata anche per la produzione attuale, visto che Taiwan risponde all’ombra della Cina. Stando al report del Nikkei, infatti, Sony sarebbe pronta ad unirsi a TSMC, la fabbrica di chip diventata famosa per via della situazione attuale. (Tom's Hardware Italia)

Jim Ryan, boss di PlayStation, non è nuovo a interventi curiosi, che più di una volta hanno suscitato qualche malumore nella community. Jim Ryan ha concluso il suo racconto spendendo parole di elogio per la catena svedese, e ha dichiarato apertamente di «consigliarla a tutti» (Spaziogames.it)

La fabbrica dovrebbe arrivare a produrre semiconduttori per automobili, sensori di fotocamere e altri prodotti di cui ancora c'è carenza nel mercato. In questa equazione, si inserisce anche Sony con le problematiche scorte di PlayStation 5 attualmente non ancora risolte a quasi un anno dall'uscita della console. (Eurogamer.it)

In ogni caso, se davvero si trattasse di un gioco multiplayer, questo tipo di costruzione dei contenuti potrebbe trovare una facile applicazione. Ricordiamo che tra I giochi più recenti sviluppati da London Studio ci sono Blood & Truth e PlayStation VR Worlds per PlayStation VR e SingStar: Ultimate Party (Multiplayer.it)

Durante la discussione, gli è stato chiesto dei suoi primi giorni con l'azienda e cosa ha fatto per PlayStation all'epoca. Ebbene sì, anche il boss di Sony Interactive Entertainment, Jim Ryan, ha dovuto fare qualcosa in passato che raramente rientra nella descrizione di un dirigente di una società. (Eurogamer.it)

Non fosse che un piccolo ma pesante errore alla base del periodo di prova ha rovinato tutto, trasformando l'entusiasmo iniziale in delusione e anche qualche protesta. L'idea sembrava carina e inizialmente è stata accolta con favore dagli utenti di Play Station 5. (HDblog)