Vaccino Pfizer e Moderna: la seconda dose dopo 42 giorni. L' indicazione del Cts per immunizzare più persone

Tiscali Notizie SALUTE

La priorità è dunque "coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile".

Il bugiardino dei due sieri mRna prevede rispettivamente 21 e 28 giorni di attesa tra le due dosi, tuttavia per coprire nel più breve tempo possibile i non vaccinati.

Tra la prima e la seconda dose di vaccini Pfizer e Moderna si raccomanda in Italia un intervallo di 42 giorni.

La situazione in Italia. (Tiscali Notizie)

Su altre fonti

Queste intuizioni sono importanti perché, mentre ci sono ancora alcune sfide da affrontare, offrono una speranza reale per il controllo pandemico APPROFONDIMENTI LA RICERCA «I vaccini fermano il Covid, i lockdown non servono»: lo. (ilmessaggero.it)

Avrebbe avuto senso ad inizio vaccinazione, garantendo opportunità di sopravvivenza ad un numero maggiore di persone a rischio. Il Cts ha dato, dunque, il via libera al cambiamento, dicendo che è raccomandabile aspettare 42 giorni ma saranno comunque le Regioni a decidere cosa fare. (ondanews)

Il Cts fa però sapere che questa posizione potrebbe essere rivista in base agli studi attualmente in corso in Europa Nel video l’intervista al Prof. Andrea Cossarizza, Immunologo Unimore. Estendere a 42 giorni l’intervallo fra la prima e la seconda dose dei vaccini anti covid Pfizer e Modena. (Tvqui)

Sullo sfondo di questo squallido mercato combattuto a suon di Euro sulla salute delle persone resta l’incognita sul vaccino russo Sputnik V. Si era parlato di forniture a prezzi più bassi fino a giugno di quest’anno quindi gli aumenti erano prevedibili. (Farodiroma)

Riccardi informa poi che, a seguito del parere del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza coronavirus, l'intervallo tra la prima e la seconda dose dei vaccini mRna sarà esteso a 42 giorni rispetto agli attuali 21 (per Pfizer-BioNtech) e 28 giorni (Moderna). (Il Gazzettino)

I vaccini Pfizer e Moderna fermano le varianti del coronavirus. L’analisi mostra “i benefici per la salute pubblica” di un programma di vaccinazione nazionale che in Israele è risultato essere “il fattore chiave del declino delle infezioni”. (Cosenza Channel)