Amra, la donna senza fissa dimora costretta a partorire in carcere a Rebibbia

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«Sono stata brava», ha esultato l’amica dopo che la donna di origini bosniaca ha dato alla luce la bimba.

Non un medico, non un ostetrico ad assistere Amra durante il travaglio.

Solo la compagna di cella ad assistere la 23enne durante il suo quarto parto, avvenuto nella casa circondariale di Rebibbia, Roma, lo scorso 18 agosto.

Poi, il primo settembre, Amra ha partorito

La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha deciso di inviare gli ispettori nel carcere per capire come mai ad Amra non è stato consentito di concludere la gravidanza in un ambiente sicuro. (Open)

Ne parlano anche altre fonti

Quintieri da anni visita costantemente i penitenziari calabresi e ne denuncia le controversie, chiedendo a gran voce maggiori diritti per gli ospiti delle strutture. Segnalo la questione al Collegio del Garante Nazionale dei Diritti delle persone private della libertà personale chiedendo una visita ispettiva presso la Casa Circondariale di Cosenza per gli opportuni accertamenti (Iacchite.blog)

Resta il fatto che Francavilla, pochi giorni fa, rientra in carcere. Parliamo di Pasquale Francavilla, 46 anni, detenuto definitivo per una condanna per associazione, ridotta in appello a meno di 7 anni di carcere. (Il Dubbio)

Pavia, 10 settembre 2021 - Ha tentato di aggredire la direttrice che stava passando nella sua sezione. Le Rems sono numericamente insufficienti, in Lombardia ce n’è solo una, e i reparti destinati agli psichiatrici, come quello di Pavia, non è dotato di nulla (IL GIORNO)

IL CASO Rapper suicida in carcere a Salerno, la polizia penitenziaria nel A decidere di farla finita un 53enne calabrese che è stato trovato impiccato nella sua cella da un agente della Polizia Penitenziaria. (ilmattino.it)

Il paziente era stato poi dimesso e doveva essere trasferito in altro reparto in attesa di un intervento chirurgico, invece, ha riferito il legale, il 46enne è tornato di nuovo in cella su disposizione del magistrato di Sorveglianza. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)

Il carcere di Pontedecimo rinnova l'appello al Governo ed al Ministero della Giustizia affinchè procuri strumenti di difesa del personale, che durante il servizio continua a subire aggressione da parte dei detenuti. (Primocanale)