“A Napoli si parla più di traffico che di camorra”, il grido d'allarme di Melillo

Internapoli INTERNO

E’ un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dal procuratore capo di Napoli Melillo durante la conferenza stampa riguardante il blitz che ha sgominato il clan Sibillo.

I carabinieri rimuovono, quindi, i “simboli della venerazione” disseminati lungo i Decumani di Napoli dopo l’omicidio del ‘baby boss’ Emanuele Sibillo.

Commercianti costretti ad incinarsi alla camorra. Gli estorsori del clan della camorra costringevano i commercianti ad inchinarsi davanti all’altarino di Emanuele Sibillo. (Internapoli)

Ne parlano anche altre testate

L’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo era all’interno di un altare dedicato alla Madonna. Nei Decumani sono perfettamente visibili, sui muri, le scritte inneggianti il clan e il simbolo del ‘baby boss’ ucciso, “ES17” (Internapoli)

Come Emanuele Sibillo, le cui ceneri e un busto erano messe in un altare, rimosso dai carabinieri (TG La7)

Un binomio che trova spazio nell'attività criminale del clan Sibillo colpito da un'ordinanza di custodia cautela cautelare rivolta a ventuno affiliati. Era in questo palazzo, denominato "della buonanima", che i membri del clan davano appuntamento ai commercianti ed era davanti all'altarino che venivano avanzate le richieste estorsive. (NapoliToday)

Nella Napoli che troppo spesso esclude dal dibattito pubblico il tema della camorra e della sopraffazione, il clan Sibillo è riuscito a imporre le sue regole (criminali) in modo anche sfacciato. Lo ha fatto evocando il nome del suo leader più rappresentativo per spingere i commercianti a corrispondere il pizzo. (La Stampa)

Questo è Emanuele Sibillo, il capo della paranza dei bambini ucciso ad appena venti anni in un agguato di camorra. E il clan Sibillo, di questa frase, sembra averne fatto un mantra (Fanpage.it)

Il gip Luana Romano, accogliendo le richieste della Dda di Napoli, ha ricostruito la storia criminale del clan Sibillo, satellite dei Contini che sono anche nel cartello dell’Alleanza di Secondigliano. (Cronache della Campania)