Matteo Renzi dopo l'assalto alla Cgil: "Una vergogna squadrista"

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Prendere di mira un sindacato significa prendere di mira la Costituzione, quello che è avvenuto è una vergogna squadrista".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Così Matteo Renzi a margine di una visita a Diamante, in Calabria, condanna le violenze scaturite sabato 9 ottobre dalla manifestazione dei no vax.

Matteo Renzi dopo l'assalto alla Cgil: "Una vergogna squadrista". 11 ottobre 2021. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

CHI È VINCENZO TRANI. Trani, scrive il Corriere della Sera, vive in Russia, a Mosca, da circa vent’anni. Matteo Renzi fa parte del consiglio di amministrazione di Delimobil, la società di car sharing dominante a Mosca (fondata da un italiano) che punta a quotarsi a New York. (Startmag Web magazine)

Quanto a me le mie attività sono totalmente rispettose della legge, che è una cosa che – ha concluso – forse i Cinque stelle dovrebbero studiare di più” Ai cinque stelle dobbiamo tutti voler bene perché sono in una fase di sparizione. (Il Fatto Quotidiano)

3. Sputnik Italia [email protected] +74956456601 MIA „Rosiya Segodnya“ 252 60. 2021. Sputnik Italia [email protected] +74956456601 MIA „Rosiya Segodnya“ 252 60. Notiziario. it_IT. Sputnik Italia feedback. (Sputnik Italia)

Ma, quando c’è Renzi di mezzo, bisogna sempre seguire anche lo specchio. Uno come lui nel car sharing non può durare a lungo: gli piace troppo andare a sbattere da solo (Corriere della Sera)

La società di proprietà italiana ma con sede in Lussemburgo, è leader nel car sharing a livello mondiale. “Il senatore Renzi è felice di collaborare all’attività della società Delimobil il cui socio di riferimento, Vincenzo Trani, è un imprenditore napoletano che Renzi stima. (LA NOTIZIA)

Più esplicito è il vicepresidente di Iv, Ettore Rosato: "Attaccano Renzi per evitare di discutere di Di Donna: la strategia di M5s è il solito teatrino. Solo che su Matteo si discute della presenza (lecita) nei cda di società quotate, del fu socio e amico di Conte, di tangenti sulle mascherine». (La Sicilia)