Welfare: la spesa di famiglie e imprese vale il 9% del PIL

PMI.it SALUTE

Sfide importanti per un settore che vale il 7,8% del PIL pensando alla spesa delle famiglie (136,6 miliardi) ed un altro 1,2% se si aggiunge il welfare aziendale e collettivo (21,2 miliardi), arrivando al 9% del PIL

In termini assoluti significa 136,6 miliardi, pari al 7,8% del PIL, che si concentrano nelle aree salute e assistenza anziani, seguite dall’istruzione.

livelli pre-crisi erano più alti, nel 2018 la spesa in Welfare era stata pari a 143,3 miliardi. (PMI.it)

La notizia riportata su altri giornali

(ITALPRESS) – "La riorganizzazione del SSN e il suo forte sostegno finanziario sono due priorità assolute per il nostro Paese. Un ruolo che significa quantità e qualità delle prestazioni garantite ai cittadini e, prima ancora, concretezza degli investimenti destinati a migliorare l'accesso alle cure". (Lo Speciale)

Un ruolo che significa quantità e qualità delle prestazioni garantite ai cittadini e, prima ancora, concretezza degli investimenti destinati a migliorare l'accesso alle cure" Lo evidenzia in una nota Barbara Cittadini, presidente dell'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), che per scongiurare la rinuncia alle cure indica come "priorità assolute" per il Paese "la riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale e il suo forte sostegno finanziario. (SassariNotizie.com)

Bonus famiglie, pensioni, ammortizzatori sociali. Si tratta di pensioni di vecchiaia e anzianità, pensioni sociali, per i superstiti, le pensioni di guerra e infine quelle di invalidità e indennitarie (InvestireOggi.it)

La situazione sarebbe stata diversa se nelle strutture della Regione fossero stati aperti in tempo tutti i posti letto previsti Un ruolo che significa quantità e qualità delle prestazioni garantite ai cittadini e, prima ancora, concretezza degli investimenti destinati a migliorare l'accesso alle cure”. (Tp24)

La presidente di Aiop rileva che, “come evidenziato dal Bilancio di welfare delle famiglie italiane di Cerved, nel 2021 oltre la metà dei nuclei familiari, il 50,2%, ha rinunciato alle prestazioni sanitarie e ciò nonostante è aumentata la spesa delle famiglie per la salute. (Il Giornale d'Italia)

Si tratta dei sostegni che già esistevano - come le borse di studio, i contributi per le rette degli asili nido, gli assegni per la maternità, i bonus bebè, i sostegni per contrastare la povertà come il reddito di cittadinanza - ai quali si sono aggiunte le misure per l’emergenza Covid (come i ristori e gli indennizzi per i lavoratori autonomi e di alcune categoria professionali, i bonus baby sitting e il congedo parentale straordinario) (Sky Tg24 )