“Mia figlia ubriaca: non capiva, sono bravi ragazzi”, il padre difende i 4 giovani arrestati per stupro

Il Riformista INTERNO

Un altro ragazzo coinvolto, minorenne, non nella violenza, non avrebbe comunque agito per soccorrere la ragazza.

E quindi il dettaglio assurdo, grottesco: il padre della ragazza telefona ai carabinieri e smentisce la figlia

Quattro ragazzi intanto sono stati arrestati: accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata.

Alla malora qualsiasi tipo di sostegno e di ascolto e perfino di sensibilità a una persona che denuncia una violenza. (Il Riformista)

Ne parlano anche altre testate

«Mi hanno raccontato – spiega – la loro versione dei fatti, cioè che non avevano fatto nulla di male a mia figlia, e io ci ho creduto e così mi sono fatto accompagnare dai carabinieri. In un primo momento il padre della ragazza aveva appreso in modo sommario dalla figlia, arrivata a casa a notte fonda, cosa era accaduto. (Alqamah)

Davanti ai carabinieri di Campobello di Mazara infatti, l’uomo avrebbe minimizzato l’entità delle accuse della figlia ai quattro giovani, che sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata. (StatoQuotidiano.it)

Ma com'è che si presentato dai Carabinieri con i giovani, addirittura difendendoli? L'uomo, come ha ricostruito Tp24, quando sua figlia aveva denunciato lo stupro ai Carabinieri, si era poi presentato in caserma con gli stessi accusati, dicendo che sua figlia era ubriaca e che quelli erano "bravi ragazzi". (Tp24)

Ho visto via via le mie figlie allontanarsi da me. «Davanti al giudice il mio ex marito non può negare il tradimento. (Il Messaggero)

In un primo momento il padre della ragazza aveva appreso in modo sommario dalla figlia, arrivata a casa a notte fonda, cosa era accaduto. Il papà della ragazza, rivolgendosi a quanti hanno commentato duramente sui social le sue dichiarazioni, aggiunge: “Voi non sapete cosa ha significato per me scoprire tutto. (L'HuffPost)

Ho impiegato diversi mesi a riprendermi, facevo incubi notturni e tutti i giorni quando uscivo di casa mi guardavo le spalle. Per terrorizzare le due donne e convincerle ad aprire la cassaforte i rapinatori avrebbero inscenato un conto alla rovescia con l’arma puntata alla testa (L'HuffPost)