Aducanumab, luci ed ombre per il primo farmaco per l'Alzheimer

Fondazione Umberto Veronesi SALUTE

Ad essere pericolose, stando agli studi, sarebbero quelle specie solubili che si disgregano da esse

Sino ad alcuni anni fa ad essere considerata dannosa era la placca amiloide.

Non solo, somministrato ad alte dosi aducanumab nel 40% dei partecipanti allo studio ha causato edema cerebrale ed emorragie.

Approvato negli Stati Uniti il primo farmaco della storia nel trattamento dell'Alzheimer.

Aducanumab, questo il nome dell'anticorpo monoclonale, potrà essere somministrato nelle fasi precoci della malattia per rallentare il declino cognitivo. (Fondazione Umberto Veronesi)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ad aver contribuito in maniera determinante è stata l’equipe del professore Giancarlo Logroscino, luminare della Neurologia e Direttore del Centro Malattie Neurodegenerative di Tricase, centro innovativo di sperimentazione e ricerca. (TeleRama News)

Lo stesso test di adacanumab era stato considerato fallito in un primo momento, prima che un approfondimento delle analisi dimostrasse un certo beneficio sulla malattia allo stadio iniziale. La terapia consiste in una iniezione al mese per via endovenosa che nella terapia contro l’Alzheimer contribuirebbe a rallentare il declino cognitivo dei pazienti che si trovano allo stadio iniziale della malattia. (vistanet)

Oggi più di 40 milioni di persone in tutto il mondo vivono con l'Alzheimer e demenze correlate. A questa ricerca ha contribuito in maniera determinante l'equipe del professore Giancarlo Logroscino, luminare della Neurologia e Direttore del Centro Malattie Neurodegenerative di Tricase, centro innovativo di sperimentazione e ricerca. (CoratoViva)

L’Fda ha approvato il farmaco contro l’Alzheimer: si tratta di un risultato storico che arriva dopo anni di tentativi falliti e naufragati. Via libera da Fda, dopo 20 anni approvato il primo farmaco contro l’Azheimer. (News Mondo)

La terapia consisterebbe in un un’iniezione al mese per via endovenosa che contribuirebbe a rallentare il declino cognitivo di coloro che si trovano allo stadio iniziale della malattia.Ma in termini di cautela la sua approvazione sembrerebbe dividere la comunità scientifica:Come spiega all'Agenzia giornalistica italiana (Agi), direttore del Dipartimento di neuroscienze-neuroriabilitazione dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Ircss) al San Raffaele di Roma, la limitazione del medicinale riguarda la possibilità di utilizzo solo nei pazienti in cui è presente la beta-amiloide, il recettore bersaglio della terapia, pertanto il 30% dei pazienti non risulterebbe adatto a ricevere il farmaco. (Calciomercato.com)

ll numero di persone con demenza, e principalmente Malattia di Alzheimer, potrebbe triplicare nei prossimi 40 anni con costi sociali ed economici elevatissimi. Dopo 20 anni approvato il primo farmaco: ecco a chi sarà somministrato. (InfermieristicaMente)