Draghi: 'Chi è contro l'invio di armi vuole che l'Ucraina si sottometta alla Russia'

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Tiscali Notizie ESTERI

Le sanzioni, l'invio di armi servono a questo.

In base al primo punto di vista, che è quello mio sostanzialmente, l'Ucraina si deve difendere.

(Agenzia Vista) Roma, 23 giugno 2022 "C'è una fondamentale differenza tra due punti di vista.

L'altro punto di vista è diverso: 'l'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo fare le sanzioni e non dobbiamo mandare le armi.

Camera Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

(Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

«L'altro unto di vista è diverso: l'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo fare le sanzioni, mandare le armi? Le sanzioni, l'invio di armi, servono a questo», queste la parole del premier Mario Draghi nella replica alla Camera al termine del dibattito in vista del consiglio europeo. (ilmattino.it)

Per cui", ha affermato Draghi, citando anche le ricadute delle sanzioni sulle famiglie e sul loro potere d'acquisto.Il discoro di Draghi alla Camera, in sostanza, ha ripercorso quello di ieri al Senato, riepilogando innanzitutto i: gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev; le ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e securitarie del conflitto; gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi; le prospettive di allargamento dell'Ue; i seguiti della Conferenza sul futuro dell'Europa. (Borsa Italiana)

Le sanzioni, l'invio di armi servono a questo. Lasciamola entrare, lasciamo che l'Ucraina si sottometta, dopotutto cosa vogliono questi'". (Corriere TV)

La Camera ha poi dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier. Draghi, sanzioni efficaci, in estate sempre di più. In sede di replica, il premier Draghi è intervenuto sul tema sanzioni. (Il Sole 24 ORE)

Dall’inizio della guerra, il governo italiano si è mosso per trovare fonti di approvvigionamento alternative al gas russo. Negli ultimi giorni la Russia ha ridotto le forniture di gas all’Europa, compresa l’Italia. (QuiFinanza)

L’Aula approva compatta, tra siparietti e la protesta: «Stop all’invio di armi». francesco olivo (La Stampa)