Verona, il lockdown e poi la Dad: in centinaia hanno abbandonato la scuola

Corriere della Sera INTERNO

Avere una visione comune sullo sviluppo della scuola a livello territoriale ci permetterà di darci degli obiettivi chiari e concreti».

Studente durante una protesta contro la dad (Foto Parisotto). Fino all’anno scorso se ne contavano al massimo dieci, venti, forse trenta, sull’ampia platea costituita da decine di migliaia di studenti delle scuole veronesi.

Verona ha un sistema scolastico eccellente, che vanta tanti punti di forza e una grande vivacità. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

I cartelli che riproducono storie e sagome di bambini che non frequentano più la scuola sono stati affissi fuori a diversi istituti della città. A settembre tutti in classe.”. Stamattina, per l’ultimo giorno di scuola, Napoli si sveglia con le finte sagome dei 900 alunni vittime della dispersione scolastica a causa della Dad. (Cronache della Campania)

Nella speranza che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, si possa tornar alla normalità L’iniziativa coincide con la chiusura delle scuole. (Campanianotizie)

Una vera e propria rivoluzione no-Dad che mette d’accordo, come poche volte, genitori e figli E in vista del prossimo anno scolastico, le famiglie auspicano che “il vaccino non sia usato come arma di ricatto per garantire la scuola in presenza”. (Oggi Scuola)

Almeno mille manifesti sono stati affissi davanti a molte scuole di Napoli e sui muri della città. E in vista del prossimo anno scolastico, le famiglie auspicano che «il vaccino non sia usato come arma di ricatto per garantire la scuola in presenza» (Corriere del Mezzogiorno)

Abbandonando la fascia serale, la trasmissione radiofonica tutta al femminile di CiaoComo si sposta al pomeriggio, dalle 16.30 alle 17.30, per accompagnare gli ascoltatori in un viaggio semiserio alla scoperta di donne eccellenti che, grazie alla loro creatività e al loro ingegno, impreziosicono il territorio comasco e oltre. (CiaoComo.it)

Se siamo noi stessi docenti a fare simili affermazioni come pensiamo di poter rivendicare con forza i nostri diritti che vengono calpestati un po’ da tutti da lustri? Anche per quanto riguarda la professione docente non è da meno, soprattutto se a farla sono persone che si dicono colleghi. (Informazione Scuola)