Desenzano, laurea falsa per diventare capo dei vigili

Corriere della Sera INTERNO

Tra i requisiti di partecipazione previsti dal bando figurava il possesso del diploma di laurea in Giurisprudenza, Economia, Economia e Commercio, Sociologia, Scienze Politiche».

In quel periodo il dipendente aveva rassegnato le proprie dimissioni, dopo 23 anni di servizio, per «un altro lavoro»

Così la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Regione Lombardia, ha stabilito che l’ex comandante dovrà pagare al Comune di Desenzano poco più di 918 mila euro per il danno arrecato. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Per 24 anni è stato comandante della Polizia Locale di Desenzano del Garda, ma si è dimesso nel 2020, dopo l’accusa nei suoi confronti di aver prodotto, in sede di concorso, un falso certificato di laurea, in Giurisprudenza. (CremonaOggi)

L'ex Comandante dovrà restituire al Comune di Desenzano la somma di 918.467, 79 euro corrispondenti ai 24 anni di servizio: A riprova di ciò l'Università di Padova che, ai primi di novembre, ha confermato al Comune la non veridicità del titolo di laurea, il 12 novembre Pesticci si è dimesso. (Prima Treviglio)

Dovrà restituire al Comune un milione di euro. Per l'ex comandante della Polizia locale ora sono veri guai. Carlalberto Peschici è chiamato a restituire al comune di Desenzano la somma di 918mila euro, totale delle retribuzioni percepite in 23 anni di servizio. (News Prima)

Dopo le successive verifiche presso l’Ateneo emiliano, che avevano dato esito negativo circa il conseguimento della laurea, nei confronti di Presicci era stato avviato un procedimento disciplinare, culminato, alla fine del 2020, con le dimissioni, dopo 23 anni di servizio. (QuiBrescia.it)

La somma di 918.467,79 euro, calcolata dall'amministrazione, che Presicci deve al Comune "è pari al trattamento economico retributivo correlato al rapporto di lavoro intrattenuto con il Comune per ventiquattro annualità (1997-2020)" Per questo motivo la Corte dei conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Lombardia, lo "ha condannato in via definitiva (Sent. (La Provincia di Cremona e Crema)

Sul punto [.] non vi è stata alcuna contestazione, da parte del convenuto, delle affermazioni di parte attrice sul non possesso del titolo di studio e sulla produzione di documentazione falsa al riguardo" Agnadello, 16 agosto 2022. (Crema News)