Alitalia, Leogrande: situazione finanziaria di grossa difficoltà

QuiFinanza ECONOMIA

editato in: da. (Teleborsa) – “A causa della pandemia provocata dal Covid, Alitalia ha fatto registrare una perdita di ricavi “mesi su mesi, addirittura del 90% in alcuni mesi”.

Oggi Alitalia in As si trova “in una situazione di grossa difficoltà finanziaria”, ha detto Leogrande imputando ciò all’aggravarsi della pandemia e dell’allungamento dei tempi sulla ristrutturazione.

I ristori “sono essenziali per la prosecuzione dell’operatività aziendale”, è quanto ha sottolineato il commissario straordinario Alitalia. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altre testate

Alitalia: la rigidità dell’Ue a questo punto non è più spiegabile La rigidità con la quale l’Europa sta portando avanti le trattative per la nuova Alitalia, secondo il mio modesto parere, non ha ragione di esistere. (Travel Quotidiano)

questo quanto accaduto mentre migliaia di lavoratori Alitalia stavano manifestando a piazza Venezia. (L'AntiDiplomatico)

In una lettera dell’Unione europea si legge che «il marchio Alitalia non dovrebbe essere conservato dalla Newco (che si chiama Ita, ndr), poiché è un indicatore emblematico di continuità». Un dubbio però serpeggia tra tanti interlocutori italiani: la «discontinuità» è chiaramente utile in campo gestionale, ma cambiando brand lo «stacco» sarebbe tutto al ribasso per la compagnia tricolore — addio a un marchio conosciuto dal pubblico, nuove spese di comunicazione, etc. (Corriere della Sera)

Tale situazione ha aggiunto Leogrande può sfociare “in ulteriori ristori o nella massa in sicurezza sotto un’imputazione di un sistema giuridico diverso” Alitalia, Leogrande: in alcuni mesi perdita ricavi anche del 90%. (askanews)

Meno scontato invece l’esito della partita europea, soprattutto a fronte delle proteste dei sindacati, contrari a un ridimensionamento. Su Alitalia i nodi sarebbero noti. (SoldiOnline.it)

«Ci sentiamo traditi da questa politica prona agli interessi dei potentati europei», spiegano i manifestanti: «Le scelte della Comunità Europea son fatte per permettere solo a due o tre compagnie globali di esistere uccidendo così la compagnia di bandiera italiana» (Il Messaggero)