Bitcoin, per Donald Trump è come una truffa

Punto Informatico ESTERI

Per quale motivo Trump non vede Bitcoin di buon occhio?

Questa settimana Facebook ha confermato che il ban dal social network imposto a Trump sarà in vigore fino all'inizio del 2023

Il punto di vista di Donald Trump a proposito delle monete digitali è noto ormai da tempo.

Trump su Bitcoin: “mi sembra una truffa”. La criptovaluta, al tycoon, dà l'impressione di essere una truffa.

Bitcoin, mi sembra una truffa. (Punto Informatico)

Ne parlano anche altri giornali

Il tycoon aveva fatto pressioni perché almeno una delle app venisse venduta ad americani, e aveva firmato un ordine con cui si vietava di scaricarle in Usa, un provvedimento mai messo in pratica perché i giudici lo avevano giudicato non legittimo (AGI - Agenzia Italia)

Al loro posto il presidente americano lancia, tuttavia, una revisione delle applicazioni software controllate da avversari stranieri per valutare i rischi in termini di sicurezza. Il presidente degli Usa Joe Biden ha revocato ieri il bando imposto dal suo predecessore, Donald Trump, volto a bloccare i download nel Paese delle due piattaforme social. (ilmessaggero.it)

Al posto del ban, vengono comunque ordinate indagini più ampie sulle app che potrebbero rappresentare un rischio per la privacy dei dati o la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. In particolare, il Dipartimento del Commercio sarà tenuto a indagare sulle app “che coinvolgono applicazioni software progettate, sviluppate, prodotte o fornite da persone di proprietà o controllate da o soggette alla giurisdizione di un avversario straniero“. (iPhone Italia)

Gli ordini approvati da Biden sono più generali e si basano su una serie di criteri, piuttosto che essere diretti a specifiche applicazioni o aziende. Così, l'ordinanza approvata da Biden incorpora un quadro decisionale 'rigoroso' e secondo una serie di criteri e fatti per affrontare ogni rischio posto dalle applicazioni del “software” per le telecomunicazioni del Paese (Adnkronos)

Il dipartimento del Commercio è stato autorizzato ad avviare immediatamente tale revisione. Il nuovo ordine non si rivolge specificamente a nessuna società, ma crea il potenziale per un giro di vite ancora più ampio sulle app di proprietà cinese rispetto agli ordini dell'amministrazione Trump. (La Repubblica)

Con i primi due era previsto il ban delle app TikTok e WeChat (blocco dell'accesso e rimozione dagli store digitali), mentre con il terzo era stata vietata ogni transazione tra le aziende statunitensi e le software house cinesi. (Punto Informatico)