Dal 1 luglio la presidenza del Consiglio Ue passa alla Germania: ecco perché la Merkel potrebbe sorprendere tutti

Tiscali.it INTERNO

Quindi davvero la cancelliera di ferro potrebbe "gettare il cuore oltre l'ostacolo", facendo "oggi quel che non fece 10 anni fa".

UE (Ansa). Il programma. La cancelliera tedesca tuttavia non dà fin d’ora l’impressione di volersi sottrarre al compito affidatole e ha già reso noto il programma cui ispirarsi nel corso della presidenza al Consiglio Ue.

Come previsto - e probabilmente auspicato, almeno in certi ambiti - dal 1 di luglio la presidenza del Consiglio UE passa in mano alla Germania e, in sostanza, ad Angela Merkel, fino al 31 dicembre 2021.

Stavolta però "Angela Merkel ha colto prima di altri la minaccia esistenziale per l’Europa e quindi per la Germania che ne è l’architrave. (Tiscali.it)

Su altri giornali

Il programma della Germania per la presidenza della Ue, che inizia oggi, è ambizioso. Il programma della Germania per la presidenza dell’Unione europea, che inizia oggi, è ambizioso, nutrito dalle alte aspettative che i tedeschi stessi ammettono di avere. (Il Sole 24 ORE)

. (Il Messaggero)

Beh, intendono riduzione delle pensioni e aumento dell’età pensionabile, per esempio. Per avere uno strumento tardivo e inutile – anzi dannoso – come il Recovery Fund, l’Unione Europea ci chiede altre riforme lacrime e sangue. (L'AntiDiplomatico)

Nella giornata di oggi, mercoledì 1° luglio 2020, la presidenza del Consiglio UE è passata ufficialmente nelle mani della Germania e di Angela Merkel. Presidenza UE a Germania: tutti i fronti di crisi. (Money.it)

Prende al via oggi la presidenza di turno dell’Unione Europea per la Germania, che durerà per tutto il secondo semestre di quest’anno. La Germania di Frau Merkel si sta sgretolando sotto i nostri occhi. (InvestireOggi.it)

Nei giorni scorsi una dichiarazione della Merkel sulla necessità di utilizzo, da parte dell'Italia, aveva provocato l'irritazione del premier, già alle prese con una difficile trattativa con la maggioranza sulla questione Mes. (la Repubblica)