Dakar 2022, vince al-Attiyah su Toyota Gazoo

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Tutti e tre i piloti si sono aggiudicati almeno una tappa (Sainz due) per un totale di quattro successi

Il primo equipaggio interamente italiano, quello composto da Silvio e Tito Totani, alla loro terza Dakar, è arrivato 60°.

In sella ad una Ktm, il 31enne Petrux si è imposto nella quinta tappa diventando il primo centauro vittorioso nel MotoGP a centrare anche un successo alla Dakar.

Dopo l'uscita di scena di Paolo Lucci (Husqvarna), tra le moto il primo degli italiani è stato Giovanni Gritti, 45° con la Honda (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

Sam Sunderland portato in trionfo (ansa). La seconda volta di Sunderland. Se nelle auto non c'è stata storia dall'inizio alla fine, l'edizione delle moto invece è stata molto più combattuta. Il principe Al-Attiyah ha gestito al meglio l'enorme vantaggio, chiudendo 19° e concedendo più di cinque minuti al grande rivale Loeb, secondo nella generale con un distacco di 27'46". (La Repubblica)

Moto: Van Beveren torna al comando, Petrucci 11° di tappa. Ennesimo ribaltone invece nella categoria delle due ruote, che ha visto imporsi nella tappa odierna l'australiano Toby Price (KTM), con Danilo Petrucci (KTM) undicesimo a 7'53". (La Repubblica)

Tornato al comando dopo l'11^ tappa, il britannico Sam Sunderland nell'ultima prova affonda il colpo decisivo e vince la sua seconda Dakar. Per poter visualizzare questo contenuto Twitter, clicca su Gestisci cookie e Accetta tutto Gestisci cookie (Sky Sport)

Dopo due giorni la situazione era sconcertante, sembrava che a poter vincere fossero rimasti solo Sunderland, Walkner e Van Beveren. Sunderland è stato il Pilota più attento alla strategia ed è riuscito quotidianamente a vincere e non sbagliare. (Automoto.it)

Il pilota messinese ha infilato un orgoglioso primato: è il primo concorrente siciliano nella storia del rally raid ( 44 edizioni ) Tre grandi imprese firmate da autentici mattatori di tre Paesi diversi: Qatar, Inghilterra, Russia. (Blitz quotidiano)

Il qatariota è stato semplicemente il migliore e sin dalle prime tappe era ben chiaro l’esito del risultato finale del rally raid più famoso ed estenuante al mondo. Le vaste aree dell’Arabia Saudita, sede di questa corsa da tre anni, lo hanno messo alla prova molto negli ultimi anni e non avevano sorriso al nativo di Doha, che oggi non ha fatto sconti a nessuno (OA Sport)