"Facciamo come in Kazakistan", i no green pass tornano in piazza a Roma: "Basta dittatura"

RomaToday INTERNO

Non dovrebbe essere presente il leader del movimento no vax di Torino, Marco Liccione, che settimane fa ha contratto il virus e che aveva parlato di “marcia su Roma”.

Dopo una tregua temporanea legata principalmente alle festività natalizie, il popolo del “no” - al green pass, all’obbligo vaccinale, al green pass rafforzato - si è dato appuntamento per sabato 15 gennaio in piazza San Giovanni a partire dalle 14.30. (RomaToday)

Su altri giornali

Dopo alcuni momenti alcuni manifestanti si sono seduti per terra. Tensioni tra Polizia e manifestanti alla protesta no vax a Piazza San Giovanni a Roma 16 gennaio 2022. Alcuni attimi di tensione tra i manifestanti no vax di Piazza San Giovanni a Roma e la Polizia. (Il Sole 24 ORE)

E' quanto afferma, Angelo Di Stefano, uno degli organizzatori del sit-in no vax in piazza San Giovanni a Roma, presidente delle Partite Iva. Alla manifestazione dei no vax a San Giovanni, contro l'obbligo vaccinale, sono arrivate persone da tutta Italia. (La Nuova Sardegna)

E' quanto afferma, Angelo Di Stefano, uno degli organizzatori del sit-in no vax in piazza San Giovanni a Roma, presidente delle Partite Iva. Alla manifestazione dei no vax a San Giovanni, contro l'obbligo vaccinale, sono arrivate persone da tutta Italia. (Tiscali.it)

Manifestazione a Trieste, circa cento i partecipanti. Manifestazione a Trieste poco distante dal centro cittaà da parte di "Vaccinati con non vaccinati: giu' le mani dalla scuola e lavoro". (AGI - Agenzia Italia)

Ci sono stati brevi attimi di tensione tra alcuni manifestanti e la polizia, ma si sono placati in poco tempo. Naturalmente l’informazione mainstream non ha perso tempo per cavalcare questo veloce episodio e costruire il classico castello di carte basato sulla demonizzazione del dissenso (MePiù)

ella capitale migliaia di ‘No Vax’, molti dei quali senza mascherina, si sono riversati a Roma per protestare contro il ‘Green Pass’ e il vaccino obbligatorio e hanno definito il premier Draghi “il nemico pubblico numero uno”. (Corriere della Calabria)