Internet, siti dei media in tilt in tutto il mondo, alla base del problema un disservizio del fornitore Fastly

RTL 102.5 ECONOMIA

Sembra che all'origine del problema ci sia un malfunzionamento del cloud basato negli Usa Fastly .

All'estero, divenuti irraggiungibili i portali di Amazon, New York Times, Bbc, Guardian, El Mundo, Financial Times, The Verge, Le Monde ma anche di istituzioni pubbliche, come il governo britannico

Un problema ad un fornitore di servizi di cloud computing ha messo k.o.

Inaccessibili da questa mattina i siti del New York Times, Guardian, Financial Times, the Spectator, e Cnn. (RTL 102.5)

La notizia riportata su altri media

Un errore nei servizi di di configurazione di Fastly, società che gestisce grandi Content Delivery Network, ha causato un blackout di migliaia di siti e servizi, tra cui Amazon, Spotify e il Corriere della Sera. (ictBusiness)

La maggior parte dei più importanti siti al mondo risultava irraggiungibile con messaggi di errore come 503 Service Unavailable o I/O Error. Tra i clienti dell'azienda statunitense ci sono proprio le più ricche multinazionali e gli enti istituzionali delle grandi potenze mondiali (Leggo.it)

Il blackout, allargato a tutto il mondo e non ristretto a una specifica rete di server, è durato circa un’ora. Il blackout ha coinvolto così tante testate perché i servizi di Fastly sono particolarmente diffusi nell’industria dei media. (L'agone)

ITÀ. HACKER - Inaccessibili siti di diversi media internazionali, poi riprendono a funzionare. Stanno ripartendo tutti i siti web bloccati stamattina temporaneamente a livello globale a causa di quello che appare essere stato un incidente tecnico che ha colpito Fastly, cloud computing provider americano ad ampia diffusione il cui compito è rendere più veloci i tempi necessari a scaricare i contenuti dei siti. (Napoli Magazine)

Queste aziende gestiscono reti globali di server per migliorare le prestazioni e la disponibilità dei servizi web. Fastly in particolare è molto popolare tra i siti web dei media. (Startmag Web magazine)

Dopo essere stato a sua volta provocato, s'intende. Non sono stati gli hacker, non è stato Anonymous, non è stato l'ex presidente Trump, che pure di molti dei siti colpiti non era amico: si sa che cos'è che l'altro giorno ha buttato giù mezza Internet, ma non si sa chi ha mossa la manina. (La Repubblica)