Libia, nuovi raid di Haftar su Tripoli nonostante l’appello ONU

Difesa e Sicurezza ESTERI

Qualche novità potrebbe emergere dall’imminente incontro a Ginevra tra il GNA e alti esponenti di Bengasi, ma molti analisti sono scettici.

Ciò a meno di 24 ore dall’ultimo appello del Consiglio di Sicurezza ONU. Khalifa Haftar cerca di fermare la controffensiva del GNA con nuovi raid su Tripoli.

Ritengono che a nessuno dei due attori, per motivi di opportunità, oggi interessi bloccare le ostilità e raggiungere una tregua. (Difesa e Sicurezza)

La notizia riportata su altre testate

La sentenza, precisano Amnesty International e Asgi, fa riferimento «a quanto avvenuto tra il 2009 e il 2010 quando, a seguito della conclusione dell'Accordo con la Libia, l'Italia ha effettuato numerosi respingimenti: tale prassi era stata ritenuta illegittima già dalla Corte europea per i diritti umani ma, nonostante la condanna all'Italia, molti richiedenti asilo sono rimasti in attesa del giusto risarcimento e, soprattutto, senza la possibilità di accedere a una forma di protezione». (La Provincia Pavese)

(Adnkronos) - "Sicuramente gli Usa hanno un ruolo fondamentale nel Mediterraneo allargato e anche per la Libia, possono e debbono avere un ruolo fondamentale, noi li abbiamo sempre coinvolti in questi dossier. (OlbiaNotizie)

Fonti locali hanno riferito martedì dell’esplosione di una pipeline del gas nell’area di al-Hashan, a Warshefana, a sud est di Tripoli. Annunci. Mi piace: Mi piace Caricamento... (Speciale Libia)

La cosiddetta guardia costiera libica opera per lo Stato italiano per negare il diritto di asilo agli stranieri. Chi è stato respinto illegittimamente dall’Italia in Libia ha diritto a tornare in Italia. (Sarita Libre)

Biglietto unico 5,00€, posti limitati su prenotazione scrivendo a [email protected] o chiamando il numero 045 8092199 in orario 9-12 ; 14-17 da lunedì a venerdì. • DOMENICA 6 OTTOBRE ore 16.00 – 17.30. (Rivista Africa)

E una sentenza, per quanto relativa a fatti di dieci anni fa, può fare scuola e imporre un cambiamento clamoroso delle politiche del nostro Paese. È accaduto il 28 novembre scorso, e come spesso accade quando si tratta di buone notizie, la cosa rischia di passare in sordina. (Tiscali.it)