Giustizia, sì del governo alla fiducia: «Ma siamo aperti ai miglioramenti»

Corriere della Sera INTERNO

Al fianco di Draghi c’è Marta Cartabia.

«Significa — confidano — che il governo ha preso atto delle difficoltà tecniche presenti nella riforma Cartabia»

L’esecutivo e il ministro della Giustizia Marta Cartabia restano «molto disponibili» al confronto.

Quando si presenta in conferenza stampa l’annuncio è di questo tenore: «Ho chiesto l’autorizzazione di porre la fiducia».

«Chiedere la fiducia può avere delle conseguenze diverse prima del semestre bianco o durante il semestre bianco, ma la diversità è molto sopravvalutata. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Tempo di lettura 4 Minuti. SIAMO ancora bloccati sulla riforma Cartabia, ma qualche passo avanti sembra delinearsi. Speriamo che gli altri partiti lo capiscano e non si mettano a fare barricate inutili che indebolirebbero la nostra già non facile situazione. (Quotidiano del Sud)

Infatti, come abbiamo raccontato sul Fatto, il Csm ieri ha espresso una prima bocciatura molto netta della riforma, giudicando che l’improcedibilità renderebbe impossibile chiudere molti processi. L’effetto è ritardare il giudizio del Csm sulla riforma: la discussione non potrà avvenire prima di fine di luglio o inizio agosto. (Il Fatto Quotidiano)

Roma, 22 luglio 2021 Il tema è difficile, ma tanto difficile quanto ineludibile. Palazzo Chigi (Corriere TV)

Al Consiglio superiore della magistratura slitta la votazione del parere alla riforma della processo penale di Marta Cartabia. Cartabia ha portato gli emendamenti alla riforma della giustizia penale in Consiglio dei ministri l’8 luglio, per poi depositarli in commissione giustizia alla Camera il 14. (Il Fatto Quotidiano)

Piero Sansonetti Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore Capisco l’obiezione: c’è una legge dello Stato che stabilisce che il Csm ha questo diritto e questa competenza. (Il Riformista)

L’improcedibilità prevista dalla riforma Cartabia “è illogica, perché non si può imporre la stessa durata a un processo semplice e a uno complicatissimo”. Secondo la ministra, così si assicura la ragionevole durata del processo. (Il Fatto Quotidiano)