Covid-19, Johnson ammette colpe e si scusa

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Nonostante il premier abbia insistito dicendo che le regole non sarebbero state “tecnicamente violate”, ha tuttavia riconosciuto i malumori e la rabbia che si è creata nel Paese.

Dopo l’ammissione, il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, ha chiesto in parlamento a Johnson di dimettersi.

Starmer ha definito le scuse del premier “senza valore”, accusandolo di aver mentito alla Camera e al popolo britannico, scatenandone la furia. (Ticinonews.ch)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"So che provano rabbia nei miei confronti per il governo che guido quando pensano che proprio a Downing Street le regole non vengono seguite correttamente dalle persone che le stabiliscono", ha detto Johnson in Parlamento. (Yahoo Finanza)

Lo ha detto il leader dei laburisti, Keir Starmer, alla Camera dei Comuni dove Boris Johnson si è scusato per aver partecipato al party a Downing Street durante il lockdown del 2020. Farà finalmente la cosa giusta e si dimetterà?" (il Giornale)

Dopo quattro giorni ospitava al numero 10 di Downing Street una festa illegale. Secondo alcuni testimoni anche il primo ministro e sua moglie erano presenti all’evento. (AGI - Agenzia Italia)

So che milioni di persone hanno fatto sacrifici negli ultimi 18 mesi e capisco la rabbia che provano dopo non aver potuto piangere i propri cari e vivere liberamente quando pensano che a Downing Street le persone che hanno fatto le regole non le hanno seguite". (Tiscali.it)

Serve che un minimo di 54 deputati conservatori invii lettere alla Commissione per far scattare la sfida per la leadership Ross, che è anche deputato e membro del Parlamento scozzese, ha avvertito che scriverà alla Commissione 1922, che organizza le competizioni per la leadership conservatrice, affinché registri la sua mancanza di fiducia nel primo ministro. (LaPresse)

Secondo due testimoni citati dalla Bbc, il premier e la moglie Carrie erano presenti fra le circa 30 persone che hanno partecipato. La mail avrebbe provocato sconcerto anche in diversi membri dello staff di Downing street, visto che solo dodici giorni dopo era previsto un allentamento delle misure di distanziamento. (ilGiornale.it)