"Non pensi di paracadutare...". Nel Pd esplode la fronda contro Letta

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A chi ha fatto notare che con questa frase si dava ufficialmente il via al congresso Pd, Bonaccini su twitter ha risposto “ sono abituato a pretendere che le cose si facciano bene

Tant’è che persino Andrea Orlando, dopo aver detto che non avrebbe appoggiato nessun governo dopo Conte, “ neppure se presieduto da Superman” , si è ritrovato Ministro nel governo Draghi.

Letta, nominato segretario senza congresso, ha traghettato il partito nel passaggio dalla subalternità all’indipendenza dai 5 stelle. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dalle parti del Nazareno i centristi inorridiscono, tacciono e già preparano la guerra di successione al segretario dem, in caso di tracollo il 25 settembre. E tacciono tutti, in un silenzio ostile al segretario dem. (Secolo d'Italia)

Dove in molti invitano a guardare alle liste per il Parlamento per capire cosa accadrà alle prossime elezioni regionali La soluzione, spiega chi è al lavoro su dossier candidature, dovrebbe arrivare nel weekend. (Adnkronos)

Ora quel rapporto Pd-alleati non ti piace più? O, un po' per opportunismo un po' per vigliaccheria, mollano il comandante ora che si è andato a schiantare? (Liberoquotidiano.it)

Non è molto, eppure questo è oggi l’argine fondamentale per scongiurare che l’Italia rilanciata da Mario Draghi assomigli domani all’Ungheria di Viktor Orban Gli errori più gravi erano già tutti presenti nel PD di Zingaretti e Bettini gravato com’era dalle ombre lunghe degli scissionisti Bersani e D’Alema. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

E intanto scorre i dati delle ultime proiezioni, che vedono il margine di collegi uninominali sicuri per il centrosinistra assottigliarsi ulteriormente dopo l’addio di Azione. Né si fa trovare dagli emissari delle correnti dem, che in queste ore vorrebbero rassicurazioni sul destino dei propri esponenti. (ilmessaggero.it)

«Il disastro – scrive il quotidiano – è uno solo, ma i responsabili sono molteplici. E poi il padre nobile, anch’egli erede della Dc: nemmeno Romano Prodi ha fatto mancare il suo sostegno, sempre influente, all’operazione Calenda (Secolo d'Italia)