Pubblica amministrazione, al via il concorso per 2.800 funzionari al Sud: in Sicilia 497 posti

La Sicilia INTERNO

E’ stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il bando per il concorso pubblico per il reclutamento a tempo determinato di 2.800 unità di personale non dirigenziale per la pubblica amministrazione nelle Regioni del Sud.

Per la partecipazione al concorso il candidato deve essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) a lui intestato.

E' la prima sperimentazione di selezioni fast track nella Pubblica amministrazione. (La Sicilia)

Ne parlano anche altre testate

Si chiede che vengano quindi svolte con preselezione per esame, affinché sia garantita a tutti la chance di partecipare pubblica amministrazione Concorsi pubblici 2021, si sbloccano 125 mila posti da assegnare. (Corriere della Sera)

“Nell’ultima legge di bilancio abbiamo già previsto che il 50% di queste persone sarà stabilizzato attraverso concorso. Inizia un processo di rigenerazione della PA nel Mezzogiorno garantendo assunzioni e formazione delle professionalità necessarie alla gestione dei fondi strutturali del nuovo ciclo di Programmazione 2021-2027 e del Piano di Ripresa e Resilienza. (Il Lametino)

Nell’ultima legge di bilancio si è previsto che il 50% di queste persone sarà stabilizzato attraverso concorso. Inizia un processo di rigenerazione della Pubblica Amministrazione nel Mezzogiorno garantendo assunzioni e formazione delle professionalità necessarie alla gestione dei fondi strutturali del nuovo ciclo di Programmazione 2021-2027 e del Piano di Ripresa e Resilienza. (Il Quotidiano del Molse)

Abbiamo sentito il nostro compito come una componente preziosa per la crescita della comunità del MoVimento, mantenendo fermo il nostro impegno così come ha fatto il MoVimento, almeno fino ad un anno fa. (LaPresse)

Inizia un processo di rigenerazione della PA nel Mezzogiorno garantendo assunzioni e formazione delle professionalità necessarie alla gestione dei fondi strutturali del nuovo ciclo di Programmazione 2021-2027 e del Piano di Ripresa e Resilienza». (Il Vizzarro)

(LaPresse) – Il divorzio tra Movimento 5 Stelle e piattaforma Rousseau ormai è un dato assodato. Perché ormai la strada sembra tracciata: a occuparsi del Movimento, dei suoi iscritti e delle votazioni online non sarà più Rousseau (LaPresse)