Parler fa causa ad Amazon dopo che è stata messa offline

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E siccome memorizzava i dati dei suoi utenti anche dopo che questi li avevano eliminati, i tecnici sostengono di essere riusciti a salvare anche messaggi cancellati.

Parler ha anche accusato Amazon di aver chiuso il servizio di hosting senza i 30 giorni di preavviso necessari.

Parler v Amazon by TechCrunch. Secondo i legali di Parler, la sospensione del presidente uscente degli Stati Uniti su Twitter avrebbe potuto avvantaggiare la piattaforma divenuta rifugio dell’estrema destra e per questo Amazon l’avrebbe spedita offline. (Wired.it)

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Soprattutto su quelle piattaforme come Parler, Telegram, Gab, Spreely, create come alternative senza censura a Twitter e Facebook. E già prima del silenziamento completo, Facebook e Twitter etichettavano o bloccavano i messaggi di Trump più palesemente falsi e dannosi. (Forbes Italia)

Poco prima che il sito fosse abbattuto, il CEO John Matze aveva sostenuto che Amazon, Google e Apple stessero sistematicamente annichilendo i social della destra eversiva perché spaventati dalla concorrenza, quindi aveva annunciato che Parler sarebbe tornato attivo nel giro di una settimana. (Lega Nerd)

Non è però la prima volta che un social network viene chiuso o censurato, almeno in alcuni Paesi, per i più svariati motivi. Da Netlog a Google+: schiacciati dalla concorrenza Mentre Facebook e Instagram conquistavano un numero sempre maggiore di utenti, altri social network non hanno tenuto il passo. (Corriere della Sera)

A Parler è stato anche chiesto di fornire un piano "per moderare e filtrare questo genere di contenuti" dalle sue pagine. Matze ha duramente criticato Apple, dicendo che stava applicando degli standard alla sua piattaforma che contraddirebbero le stesse linee guida dell'azienda. (Euronews Italiano)

Alex Newhouse, ricercatore del Center on Terrorism, Extremism, and Counterterrorism del Middlebury Institute of International Studies, traccia le attività social dell'estrema destra. Twitter e Facebook hanno zittito Trump e Parler, il social sul quale si erano riversati i sostenitori del presidente uscente, non è più accessibile. (AGI - Agenzia Italia)

Come Amazon ha giustificato la censura di Parler. Amazon ha giustificato la mossa censoria denunciando su Parler la presenza di «post che chiaramente incoraggiano e incitano alla violenza». Così, dopo essere sparito dal Google Play Store e dall’App Store di Apple, il social network Parler è scomparso dai server Amazon alle 9 circa di stamattina (ora italiana). (Il Primato Nazionale)