Chi è il funzionario del governo egiziano che sta promuovendo il vergognoso documentario su Regeni

Open INTERNO

La spinta del funzionario egiziano. Chi è Mohamed Hendawy?

La voce di un egiziano, così come egiziano è il ragazzo che è stato inviato ad intervistare l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

Tra le prime condivisioni troviamo una pagina Facebook di quelli che sembrano essere degli attivisti politici nazionalisti (qui), anche nella versione integrale del documentario (qui), e di attivisti filo governativi egiziani (qui)

Il gruppo Facebook dei giornalisti egiziani dove Mohamed Hendawy ha condiviso il video della pagina. (Open)

Ne parlano anche altre fonti

Condividi:. Il presidente della Camera Roberto Fico parla di “sdegno” e lo definisce "fango e un tentativo di depistaggio". Lo Stato italiano non si farà intimorire e andrà avanti", conclude Fico (Sky Tg24 )

"Proprio oggi - prosegue la nota - con l'udienza preliminare davanti al gup Pier Luigi Balestrieri, si è aperto a Roma l'atteso processo a carico dei quattro agenti della National Security egiziana accusati del sequestro, delle torture e dell'omicidio di Giulio Regeni". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

LEGGI ANCHE => Caso Regeni, superteste accusa gli 007 egiziani: “Bisogna fingere sia stato vittima di rapina”. Si intitola “The Story of Regeni” il video che è stato caricato su YouTube da alcune ore e che vuole, secondo la teoria egiziana, fare luce sulle attività di Giulio Regeni in Egitto. (Periodico Italiano)

La breve cerimonia di inaugurazione si è tenuta in mattinata su Viale dell’Università, all’altezza di Palazzo Codacci-Pisanelli, storica sede dell’ateneo salentino all’ingresso del quale sin dal 2016 è affisso il manifesto della campagna che chiede verità e giustizia per Regeni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il gup ha deciso di rinviare l’udienza al 25 maggio. (Open)

#VeritàPerGiulioRegeni Il nostro paese non è stato in grado, a cinque anni dall’assassinio, di reclamare con forza una giustizia sempre negata, contraffatta, e “di tutto questo caro Giulio non possiamo che chiederti scusa”. (La7)