Yuri Zini: "Sognavo di guidare i treni, ora il mio riscatto"

Il Resto del Carlino INTERNO

I versi del poeta bolognese Roberto Roversi, scritti qualche giorno dopo la strage della stazione di Bologna, potrebbero, oggi, essere le parole giuste per descrivere l’emozione di Yuri Zini, 46 anni.

I versi del poeta bolognese Roberto Roversi, scritti qualche giorno dopo la strage della stazione di Bologna, potrebbero, oggi, essere le parole giuste per descrivere l’emozione di Yuri Zini, 46 anni. (Il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altre fonti

Secondo un tweet di Andrea Palladino, documentarista e autore di libri proprio sulla bomba del 1980 alla manifestazione romana ha preso parte lo stesso Ciavardini. Neofascisti ed esponenti dell’ultradestra in genere, appartenenti al movimento skin, ultrà degli stadi: diverse componenti delle realtà dell’estremismo hanno dato la loro adesione alle contro-manifestazioni indette in diverse piazze d’Italia in occasione dei 40 anni della strage alla stazione di Bologna, costata la vita a 85 persone. (Corriere della Sera)

Tante domande, fatti evidenti, piste e ricostruzioni che non hanno mai avuto una risposta e un approfondimento. Prima del silenzio è stato letto il seguente comunicato:. “Oggi 2 agosto 2020, a distanza di 40 anni dalla strage si osserveranno due minuti di silenzio, il primo minuto per le 86 vittime, il secondo minuto sarà per la verità non ancora ottenuta”> > NESSUNO DI NOI ERA BOLOGNA (Rietinvetrina)

Gli italiani hanno assistito inermi ad attentati di ogni genere: omicidi di militanti politici, poliziotti, magistrati. Parte da qui lo speciale «Bologna, la storia di una strage» (Sky Tg24, disponibile on demand). (Corriere della Sera)

Non dimenticheremo mai, non smetteremo mai di chiedere verità e giustizia». Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, 40 anni dopo definisce quel 2 agosto «una pagina buia della nostra storia. (Corriere della Sera)

Ci saranno anche due taxisti in attesa di clienti, fermi nel posteggio davanti all’edificio polverizzato dallo scoppio. La più piccola si chiamava Angela Fresu, era un angioletto di 3 anni. (Corriere della Sera)

Conoscere la verità è un diritto non soltanto di noi famigliari delle vittime, ma di tutto il Paese».Non si placa la sete di giustizia di Carlo Alberto Lugli. Poco dopo Carlo Alberto partì per Bologna: allora non c’erano i telefonini e per avere notizie immediate occorreva recarsi sul posto. (La Gazzetta di Modena)