Sul Mes il governo si gioca la pelle

L'HuffPost ESTERI

Un ‘altro governo’ anche se premier e uno dei due vice-premier erano gli stessi.

Sul Mes il governo si gioca la pelle.

Il 4 dicembre c’è un’importante riunione dell’Eurogruppo, quindi è giusto che il governo faccia il punto sul fondo salva-stati per il semplice motivo che questo è un altro governo.

Potrebbe infatti non bastare la logica a pacchetto chiesta da Conte a Bruxelles come condizione per dire sì alla riforma del Mes. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

Quarto, il Mes potrà fare da mediatore tra Stati e investitori privati qualora fosse necessaria la ristrutturazione di un debito pubblico. Terzo, viene rivisto l’insieme di strumenti che ha a disposizione il Mes per intervenire in soccorso di un Paese in difficoltà. (Sky Tg24 )

Nuovi aiuti ma clausole controverse per i debiti alti | Ansa - CorriereTv. La riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) è un dossier aperto da almeno due anni e che dovrebbe chiudersi a dicembre, se Eurogruppo ed Eurosummit daranno l'ok. (Corriere TV)

Da una parte Luigi Di Maio che, per non farsi scippare altri voti da Matteo Salvini, sceglie toni euroscettici ed eurocritici. Traduzione: assieme alla rimodulazione del Mes vanno approvati il completamento dell’Unione bancaria e l’avvio del bilancio comune dei Paesi dell’Eurozona. (Il Messaggero)

Per Italia Viva partecipa al vertice Luigi Marattini. "Organizzate un confronto qua con il presidente Conte – ha esordito Salvini – vengo anche a piedi. (Fanpage.it)

Già lo scorso dicembre un'analisi del centro Bruegel evidenziava come la modifica che permette agli Stati in difficoltà di chiedere aiuto, limitandosi a fornire una lettera di intenti, rischia di tenere fuori circa la metà dei Paesi. (Milano Finanza)

“Salva-Stati” - Per il ministro è tutto a posto, ma non tutto il Pd è d’accordo. La riforma del fondo salva-Stati non piace a molti esperti – anche europeisti a 24 carati come Cottarelli o i dem Marcucci e Pittella e preoccupa persino Banca d’Italia (ma tutti stanno attenuando le loro critiche per non sembrare “leghisti”) – ma di sicuro tra i dubbiosi non c’è Roberto Gualtieri. (Il Fatto Quotidiano)