Alex Jones, bufale, sms e mea culpa in tribunale

Corriere della Sera ESTERI

Alex Jones ha provato a difendersi invocando la «libertà di espressione», protetta dal Primo Emendamento della Costituzione.

Martedì scorso la testimonianza di Neil ha lasciato il segno: «Abbiamo vissuto anni di inferno per colpa delle fandonie del signor Jones.

Quanto è diverso l’Alex Jones alla sbarra nel tribunale di Austin dall’affabulatore radiofonico, dall’inventore di pericolose teorie cospirative che continuano ad avvelenare la società americana (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Jones ha precedentemente affermato di non essere riuscito a trovarne. Interrogando Jones, Mark Bankston, l'avvocato dei genitori, ha sostenuto che Jones non ha rispettato gli ordini del tribunale di consegnare i messaggi di testo e le e-mail. (Vanity Fair Italia)

Tutti gli altri guai di Alex Jones: 45 milioni da pagare alle famiglie di Sandy Hook e l’indagine su Capitol Hill. I prossimi appuntamenti in tribunale. Non solo i familiari di Lewis. E anche per Alex Jones non sembra che sia finita. (Open)

Ora dovrebbe seguire un secondo processo, in cui Jones potrebbe dover pagare altri danni, se la sua condotta venisse giudicata particolarmente dannosa. Alex Jones, il fondatore del sito InfoWar, uno dei punti di riferimento del mondo complottista americano, è stato condannato a pagare un risarcimento di almeno 4,1 milioni di dollari ai genitori di un bambino di sei anni rimasto ucciso nella sparatoria alla scuola elementare di Sandy Hook, in Connecticut, in cui nel 2012 morirono 26 persone. (Il Fatto Quotidiano)

Per il fondatore di InfoWars la strage della scuola di Sandy Hook era una messinscena studiata a tavolino per attaccare le lobby delle armi – I suoi «seguaci» hanno perseguitato per anni le famiglie delle piccole vittime – Dovrà pagare un risarcimento di 4,1 milioni di dollari (Corriere del Ticino)

Ma i suoi guai giuriziari non sono finiti Ora ha ammesso: "Vera al 100 per cento". (la Repubblica)

Alex Jones in tribunale a Austin lo scorso luglio - Ap. Fandonia Jones, storica stangata per il re delle fake news. (Il Manifesto)