Pavullo, Bonaccini annuncia: 'Riapriremo i punti nascita' - Politica

La Pressa INTERNO

“Il ministro della Salute Roberto Speranza è stato di parola: riapriremo i Punti nascita.

Come Regione Emilia-Romagna siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte, mettendo le risorse finanziarie, umane e organizzative necessarie.

E oggi, qui in Emilia-Romagna, Speranza ha confermato l'intenzione di procedere speditamente.

Già nelle prossime ore chiamerò i sindaci dei Comuni interessati del nostro Appennino e insieme decideremo il percorso sul territorio”. (La Pressa)

La notizia riportata su altri media

In collegamento con 'diMartedì il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, spiega il suo 'cambio di look' degli ultimi mesi dopo che Giovanni Floris gli fa notare che è diventato "molto più fico". (Adnkronos)

Ebbene, a due settimane dal voto in Emilia Romagna, con la Lega di Salvini e Lucia Borgonzoni a un soffio nei sondaggi, tutto cambia e Stefano Bonaccini promette di cancellare quello per cui si era battuto per anni. (L'Occidentale)

La "prova", secondo le opposizioni, sta nel fatto che il documento che avrebbe "costretto" la Regione a chiudere i punti nascita è - in realtà - solo un parere "consultivo". È vero: quando il punto nascite di Porretta Terme chiuse i battenti, Stefano Bonaccini non era ancora presidente della Regione. (ilGiornale.it)

Ma allora dov'è stato negli ultimi cinque anni, quando l'assessore alla Sanità, Venturi, continuava a giustificare, se non addirittura a sostenere, la necessità che i punti nascita di montagna dovessero restare chiusi? (BolognaToday)

Su La7 in prime time arriva Eden – Un pianeta da salvare, il ciclo di puntate settimanali, il lunedì alle 21.15, condotte da Licia Colò che andranno alla scoperta delle bellezze naturali del nostro pianeta, con una finestra aperta sull’attualità per contribuire a proteggere e migliorare il delicato equilibrio tra l’ambiente e l’uomo. (La7)

E il voto disgiunto, o asimmetrico che sia, non era neanche una fantasia che sfiorava la mente di Giovannino Guareschi. Anzi, se uno presta fede a un Matteo Salvini abbracciato in quel di Brescello alla statua del personaggio «rosso» con le fattezze di Gino Cervi, i vecchi comunisti votano per lui. (Corriere della Sera)