Pagamenti con Pos, la rivolta di commercianti e ristoratori

La Stampa ECONOMIA

La norma generale era valida già dal 2014.

Finora però non erano previste sanzioni.

Da un paio di giorni chi non accetta pagamenti elettronici tramite carte di credito, di debito e prepagate rischia una multa di 30 euro più una parte variabile del 4% sul valore della transazione rifiutata

È in sintesi il pensiero dei commercianti novaresi sulla misura entrata in vigore giovedì.

Se il Pos è obbligatorio, le commissioni vanno azzerate o quantomeno contenute. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

E nell'attesa inviteremo i nostri clienti a preferire il pagamento tramite contanti». Questa è la posizione dell'associazione Ristoratori Veneto & Ho.Re.Ca., nata a Verona due anni fa e oggi portavoce di migliaia di attività in tutta la regione. (VeronaSera)

"Già in tanti usano le carte – ammette Marina Milani, ‘Antica tabaccheria del Volto’ – ma per noi le commissioni sono massacranti. Opposto è, invece, il discorso per Maria Chiara Galassi che, dietro al bancone del suo ‘Cami Cafè’, trema ad ogni ordinazione. (il Resto del Carlino)

Anche quando i clienti pagano una semplice tazzina di caffè, a patto che con la banca non ci sia un accordo. "Ogni mese pago 16 euro per l’affitto del Pos, più le commissioni che variano da 0,5% a 1% per ogni transazione eseguita. (LA NAZIONE)

Il titolare dello storico locale di Corvetto: "La mia è una battaglia di principio: ho già perso molti clienti ma ci sono colleghi che mi seguono" (La Repubblica)

"Non siamo contro le transazioni digitali, -sottolinea il vicepresidente Fipe - anzi ci risolverebbero il problema di avere sempre i contanti, ma non siamo adeguati rispetto allo standard europeo" Rimane il problema del costo delle commissioni a carico degli imprenditori" fanno sapere da Confartigianato. (Adnkronos)

Non c’è cifra minima da poter pagare con carta di credito o bancomat. Esempio: su un acquisto da 100 euro, la multa (per il commerciante) è pari a 34 euro (il Resto del Carlino)