Grande Torino, il Covid ferma le manifestazioni

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La sera, infine, la Mole Antonelliana si colorerà di granata per l’omaggio della città ad una delle squadre di calcio più forti di tutti i tempi

Il popolo granata ci sarà e salirà con ogni mezzo per ricoprire i 5 chilometri - con un dislivello di 550 metri - che separano Superga da Torino.

Così domani nel giorno del 72esimo anniversario della tragedia che vide sparire il Grande Torino non è prevista nessuna commemorazione ufficiale sulla collina che domina Torino, il luogo dello schianto del trimotore. (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

La donna partecipa alle celebrazioni in forma ridotta davanti alla lapide che ricorda le vittime del disastro aereo. (LaPresse) Commemorazioni in forma ridotta per il secondo anno consecutivo a Torino nel giorno del 72esimo anniversario della tragedia di Superga, che mise fine al Grande Torino. (LaPresse)

Nella prima sala, infatti, si trova la teca con la maglia di Virgilio Maroso (dono di Bruno Giorgi), indossata in occasione della tournée in Brasile del Grande Torino nell’estate del 1948. Il Museo del Calcio ha voluto ricordare il Grande Torino, il suo comporre quasi per intero la squadra Nazionale, la sua storia, il senso di appartenenza e il suo legame forte con le generazioni (Torino FC)

“E’ stata un cosa inaspettata, una grande emozione”, ha detto poi il presidente del Torino “Presidente, legga lei i nomi”, ha detto Ossola davanti alla lapide commemorativa rivolgendosi a Cairo. (LaPresse)

Bisogna stare attenti, non creare assembramenti e una cerimonia per il Grande Torino a Superga rischiava di essere un'occasione di contagio Nello schianto di Superga perse la vita l'intera squadra del Grande Torino, finì la storia ma iniziò la leggenda. (newsbiella.it)

Il 4 maggio del 1949 il trimotore I-Elce che trasportava i giocatori e la dirigenza del Torino si schiantò contro la basilica di Superga. Tutti i passeggeri del volo morirono nell'impatto: i giocatori, lo staff, i dirigenti, l'equipaggio e tre giornalisti sportivi. (Video - La Stampa)

“Non avevo mai letto i nomi alla lapide, non mi aspettavo di farlo, è stata una grandissima emozione”. Presenti di fronte alla lapide soltanto i parenti più stretti delle vittime, tra questi i figli di Ossola ed Erbstein, i nipoti di Rigamonti e Bacigalupo. (LaPresse)