Il dipendente ha il diritto allo smart working se non ha il Green Pass?

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Smart working e Green Pass: il prossimo venerdì, 15 ottobre 2021, verrà introdotto l’obbligo di possesso del Green Pass per accedere ad ogni luogo di lavoro, sia pubblico che privato.

Ma, se i dipendenti non hanno il Green Pass, potranno sfruttare lo smart working?

Nel decreto, quindi, viene specificato chiaramente che non si potrà ricorrere allo smart working per eludere l’obbligo di possesso del Green Pass. (lentepubblica.it)

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Per ottenere il green pass basta inserire i dati nelle app Immuni o Io (qui tutte le istruzioni per scaricarlo). Green pass obbligatorio per il lavoro da domani, venerdì 15 ottobre 2021: tutto ciò che c'è da sapere, le regole e le sanzioni per chi viola le norme. (leggo.it)

Aosta - Per i dipendenti regionali che lavorano nei servizi di front o di back office all’utenza esterna lo smart working terminerà il 15 ottobre, per gli altri il 31 ottobre. (AostaSera)

Rischi e sfide del lavoro da remoto. Se il lavoro da remoto diventasse strutturale dovrebbero essere affrontate anche altre questioni. In questo contesto si ha anche una metamorfosi del telelavoro, con lo sviluppo di un nuovo paradigma organizzativo: lo “smart working” (o lavoro agile). (Valigia Blu)

Perché, non dimentichiamolo, lo smart working non è telelavoro, ossia quella forma di lavoro da remoto domiciliare e praticamente continuo che si è sperimentato durante la pandemia. Smart working, propriamente vuol dire “lavoro intelligente”. (Ipsoa)

Tuttavia il lavoratore che rientra al posto di lavoro deve essere munito di green pass» Se prendiamo in considerazione il caso di un dipendente al 100% in smart working e che rimarrà in smart working anche nelle successive settimane, sicuramente non c’è bisogno di controllo, se lavora nel suo domicilio». (Corriere della Sera)

A decorrere dal 15 ottobre il lavoro agile non è più una modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. Sindacati verso i quali abbiamo tutti rispetto, se la funzione fosse quella originaria, di difendere i diritti del lavoratore e non i diritti dei grattapancia a tradimento” (La Repubblica)