Nuovo vaccino in autunno, dovremo farlo tutti: il piano dell'Oms contro le nuove ondate Covid

Money.it SALUTE

Ma il coronavirus continuerà a evolversi in diverse nuove varianti, questo è un dato di fatto.

In particolare le nuove varianti con cambiamenti nella proteina Spike sono quelle più incerte e non possono essere previste

Con i vaccini siamo riusciti ad abbassare drasticamente il numero di ricoveri, di ingressi in terapia intensiva e di decessi.

Tuttavia gli esperti hanno sottolineato come l’evoluzione del virus proseguirà ed è molto probabile l’insorgenza di nuove varianti diverse rispetto al ceppo originale scoperto nel 2019. (Money.it)

Ne parlano anche altre testate

Nuovo vaccino per l’autunno. Un richiamo di vaccino Moderna aggiornato per la Omicron 4 e 5 del Covid. Per questo Omicron 5, che “sicuramente si diffonderà dappertutto perché è molto contagiosa, non deve assolutamente preoccuparci in quanto poco grave”, tranquillizza Gismondo. (QuiFinanza)

I dati giornalieri e le proiezioni settimanali non sono rassicuranti: ieri sono stati contati 56.166 nuovi contagi a fronte dei 53.905 di mercoledì scorso. (ilmattino.it)

Ansa. Se la quarta dose aggiornata per Omicron arriverà davvero, gli italiani sembrano largamente favorevoli: a dirlo è un’indagine realizzata nelle scorse settimane da The European House - Ambrosetti e dal Centro Interdipartimentale per l'Etica e l'Integrità nella Ricerca del Cnr, in collaborazione con SWG. (Sky Tg24 )

Le sottovarianti BA.4 e BA.5 di Omicron eludono gli anticorpi di infezioni pregresse e vaccino Covid Test di neutralizzazione hanno dimostrato che le sottovarianti BA.4 e BA.5 di Omicron eludono gli anticorpi di vaccini anti Covid e infezioni. (Fanpage.it)

Come detto e per quanto trapelato dal ministero della Salute, oltre ad anziani e soggetti fragili, ad essere coinvolti nella campagna autunnale con l’ulteriore dose dovrebbero essere tutti i cittadini con un’età superiore ai 50 anni. (Sky Tg24 )

Del resto, molti di noi avevano spiegato che il motivo per cui d’estate il virus colpiva di meno era essenzialmente legato alle nostre abitudini, più che ad una sua intrinseca insofferenza al caldo (La Stampa)