Niente sconti al macellaio di Bosnia, ergastolo confermato per Ratko Mladic

IL GIORNO INTERNO

Il procuratore del Tribunale, Serge Brammertz, alla vigilia della sentenza si era detto cautamente ottimista: “Non posso immaginare un altro risultato a parte la conferma” del verdetto.

L’Aja - Il tribunale dell’Aja ha respinto il ricorso dell’ex generale serbo-bosniaco Ratko Mladic contro la sua condanna per genocidio e crimini contro l’umanità, che viene cosi’ confermata, diventando a questo punto definitiva. (IL GIORNO)

Se ne è parlato anche su altri media

Il processo è iniziato il 16 maggio 2012 dopo la cattura avvenuta in Serbia un anno prima. Confermata la sentenza a Mladic. La Corte speciale dell’Aja per l’ex Yugoslavia ha confermato in appello la condanna all’ergastolo per Ratko Mladic, il boia di Srebrenica. (Unimondo.org)

Nata dall’acquisizione del business delle valvole cardiache di LivaNova PLC (LivaNova) da parte di Gyrus Capital (Gyrus), fondo di investimento che opera nei […] (ItalyNews.it)

Dopo la fine della guerra in Bosnia, nel 1995, Mladic - da molti chiamato "il macellaio di Bosnia" o anche "il boia di Srebrenica" - venne accusato di responsabilità per l'assedio di Sarajevo e il genocidio nella cittù bosniaca. (Famiglia Cristiana)

Il 22 novembre 2017 Mladic era stato condannato all’ergastolo: fra i capi d’accusa anche la responsabilità del massacro di Srebrenica del 1995, il peggiore in Europa dalla seconda guerra mondiale, quando furono uccisi 8mila ragazzi e uomini musulmani. (La Gazzetta di Reggio)

I giudici dell’Aja esamineranno anche il ricorso della pubblica accusa contro l’assoluzione di Mladic per crimini di genocidio ulteriori rispetto a quello di Srebrenica (Corriere della Sera)

Lo stesso Karadzic due anni fa è stato condannato all’ergastolo in appello, accusato di genocidio, deportanzioni e crimini contro l’umanità. Nel luglio del 1995 Mladic aveva ordinato il massacro di tutti i maschi adulti e ragazzi della cittadina, in cui si erano rifugiati molti bosniaci musulmani, per sfuggire alle persecuzioni. (TIMgate)