Anche la nipote della Guida suprema Khamenei finisce in manette

Corriere del Ticino ESTERI

Non è la prima volta che la nipote di Khamenei finisce in prigione: l'ultima lo scorso gennaio, incarcerata dopo essersi rivolta alla vedova dell'ultimo scià, Mohammad Reza Pahlavi deposto dalla Rivoluzione islamica del 1979, chiamandola «cara regina». In occasione dell'83esimo compleanno di Farah Diba, il 14 ottobre 2021, Farideh aveva inviato un messaggio con una poesia a lei dedicata: «Cara regina e madre della mia patria! So che tornerai e porterai la luce per spezzare l'oscurità della notte», aveva detto lanciando una sfida allo zio e agli ayatollah. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altre testate

Non si fermano le proteste in Iran innescate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini, la ragazza morta perché non indossava bene il velo, e non si fermano gli arresti e la repressione della polizia. (Il Fatto Quotidiano)

Tanto che a finire in manette è anche Farideh Moradkhani, nipote della Guida Suprema Ali Khamenei. La scure della repressione della rivolta degli iraniani non guarda in faccia a nessuno. (Il Fatto Quotidiano)

“È un numero impressionante”, dice l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, Volker Turk, durante una riunione urgente del Consiglio a Ginevra. “Sono allarmato dalle notizie secondo cui anche i bambini sospettati di aver partecipato alle proteste vengono arrestati a scuola” (LaPresse)

Lo riferiscono i media locali e Iran International. La donna era già stata incarcerata lo scorso gennaio per aver inviato un messaggio alla vedova dell’ultimo scià, Farah Diba, chiamandola “cara Regina” ed era poi stata rilasciata su cauzione a maggio. (Il Sole 24 ORE)

Alla fine dello scorso mese si diffonde la notizia della morta di Mahsa Amini, 22enne curda morta il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia morale di Teheran per non aver indossato correttamente il velo imposto a tutte le donne dalla Repubblica Islamica d’Iran. (Sky Tg24 )

Milano, 24 nov. (LaPresse/AP) – Il Consiglio diritti umani delle Nazioni unite ha deciso di creare una nuova missione di accertamento dei fatti per indagare sulle “presunte violazioni dei diritti umani nella Repubblica islamica dell’Iran legati alle manifestazioni iniziate il 16 settembre del 2022”. (LaPresse)