«Il virus è clinicamente morto, spaventare non è educativo e basta allarmismi»: così Zangrillo ci riprova

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Ne parlano anche altri giornali

Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione all’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele, conferma così in un’intervista a ‘La Stampa’ l’evidenza di un “virus clinicamente morto” almeno nei reparti. (Padova News)

Il 31 maggio del 2020 aveva detto: "Il virus è clinicamente morto". Ora, 21 luglio, lo ripete in un'intervista alla Stampa: "Il mio compito di clinico è interpretare la realtà. (YouTG.net)

"Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. (Fanpage.it)

E oggi, secondo Zangrillo, «non c’è correlazione tra ciò che viene comunicato e quello che accade Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. (Il Primato Nazionale)

Zangrillo torna a dire che il “virus è clinicamente inesistente”. In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Alberto Zangrillo dice che non ci devono essere più allarmismi. Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. (neXt Quotidiano)

Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Virus morto, Zangrillo spiega perché. «Nessuno vuole disconoscere la pandemia - precisa - ma ci sono anche altri malati di cui non bisogna dimenticarsi. (ilmattino.it)