11 settembre 2001, "America sotto attacco": così Bush lo scoprì - Sardiniapost.it

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“Dovevo dare a Bush un messaggio che il presidente non si sarebbe aspettato di sentire e che era praticamente incredibile”, ha ricordato Card nello stesso documentario

Bush si trovava per una visita programmata nella scuola Emma E. Booker a Sarasota, in Florida, dove un gruppo di bambini stava facendo delle letture.

“E poi vedo la stampa in fondo all’aula che comincia a ricevere lo stesso messaggio che ho ricevuto io. (SardiniaPost)

Ne parlano anche altre testate

E io sto ascoltando un bambino leggere", ricorda Bush nel documentario. "E poi vedo la stampa in fondo all'aula che comincia a ricevere lo stesso messaggio che ho ricevuto io. (OlbiaNotizie)

“Muso in su, coda in giù, come se fossimo sulle montagne russe”, riferì il consigliere politico di Bush Karl Rove. Mentre l’Air Force One sorvolava il Golfo del Messico, l’equipaggio apprese che la Casa Bianca aveva ricevuto una minaccia anonima che diceva: “Angel (nome in codice per l’Air Force One) è il prossimo”. (Italia Sera)

"E poi vedo la stampa in fondo all'aula che comincia a ricevere lo stesso messaggio che ho ricevuto io. Non volevo barcollare sulla sedia, spaventare una classe piena di bambini e così ho aspettato". (SassariNotizie.com)

"Dovevo dare a Bush un messaggio che il presidente non si sarebbe aspettato di sentire e che era praticamente incredibile", ha ricordato Card nello stesso documentario E che ripresero il momento in cui il capo di gabinetto della Casa Bianca, Andy Card, avvicinò Bush per parlargli sottovoce. (Tiscali.it)

(Adnkronos) – “Venti anni fa tutti abbiamo scoperto, in modi e in posti diversi ma allo stesso momento, che le nostre vite sarebbero cambiate per sempre”. L’ex presidente ha ricordato come “vi fossero sentimenti confusi”: “c’era orrore per la dimensione della distruzione e shock per l’audacità del male e gratitudine per l’eroismo ed il valore con cui si è risposto”, ha detto Bush evidenziando “il sacrificio” dei soccorritori e la “solidarietà” mostrata da tutta la nazione. (SardiniaPost)

L’essere intrappolati in questa situazione ‘no win no lose’ è forse ciò che ha più impattato, negli anni, sull’immagine internazionale degli Stati Uniti, confermandone l’apparente declino ed alimentando le ambizioni dei loro competitor. (L'Indro)