Il Fatto di domani. Quirinale, la spunta B.: “è il candidato del centrodestra”

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Ma come vedremo sul Fatto di domani ci sarebbe un’alleanza tra Gianni Letta e suo nipote Enrico, segretario del Pd, per trovare un’alternativa a Berlusconi.

Contro l’elezione di B. al Quirinale prosegue la nostra petizione su Change.org, che ha superato 225 mila firme.

Sul Fatto di domani faremo un viaggio da Nord a Sud dell’Italia, raccontando cosa sta accadendo nei nostri istituti attraverso alcuni casi emblematici

(Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Nella nota i leader sottolineano che il vertice di Villa Grande “è servito a ribadire l’unità di intenti del centradestra”. “Il centrodestra, che rappresenta la maggioranza relativa nell’assemblea chiamata a eleggere il nuovo capo dello Stato, ha il diritto e il dovere di proporre la candidatura al massimo vertice delle istituzioni. (LA NOTIZIA)

Così su Twitter il leader M5S Giuseppe Conte dopo il vertice del centrodestra sul Quirinale. Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta". (Tiscali Notizie)

Da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, infatti, sono arrivate subito le reazioni alla notizia. Berlusconi al Quirinale, Pd e 5 Stelle non ci stanno: “Candidatura irricevibile” Dopo la candidatura ufficiale di Berlusconi al Quirinale da parte della coalizione di centrodestra, da Pd e Movimento 5 Stelle arriva un commento all’unisono: “È irricevibile”. (Fanpage.it)

I leader si scambiano strette di mano e sorrisi prima di salutarsi. Tra loro anche i cani del Cavaliere (Il Fatto Quotidiano)

Elezione del presidente della Repubblica: la decisione del centrodestra. Al termine dell’incontro è stato reso pubblico, attraverso i social e i giornali, un comunicato stampa congiunto dei vari partiti di centrodestra, in cui emerge una chiara intenzione di voto per l’elezione del presidente della Repubblica. (Virgilio Notizie)

Questa la reazione a caldo di Enrico Letta, un istante dopo la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. La prima mossa di Pd, 5Stelle e Leu è rifiutare, «fino a quando la candidatura di Berlusconi sarà in campo» di sedersi al tavolo di confronto proposto da Salvini. (Il Messaggero)