Un’abitazione su tre è un «colabrodo», dal 2030 non sarà più affittabile

Corriere della Sera ECONOMIA

La proposta di riforma fissa obiettivi ancora più sfidanti per gli edifici pubblici (ricordiamo che il comune possiede 2500 abitazioni di edilizia popolare) che dovrebbero appartenere alla classe energetica F già dal 2027 e dal 2030 dovranno passare almeno in classe E.

Sarà questo l’effetto (dirompente) dei nuovi standard urbanistici proposti da Bruxelles, una delle misure chiave per contrastare i cambiamenti climatici e inseguire lo sfidante obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030. (Corriere della Sera)

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Roma, 11 dicembre 2021 – Dal 2030 o dal 2033 gli immobili in classe energetica bassa non potranno essere né venduti né affittati. La misura è però ancora un'ipotesi: deve essere discussa e votata in Commissione e in Parlamento Ue e poi recepita dai singoli stati. (LA NAZIONE)

In Italia quanti immobili hanno una classe energetica bassa? Io credo che si possano ipotizzare strade diverse, come eliminare o ridurre la tassa di registro o l'Imu per i proprietari che fanno interventi di riqualificazione energetica (LA NAZIONE)

Gli edifici residenziali, invece, dovranno rientrare almeno nella classe ‘F’ dal 1° gennaio 2030 e alla classe ‘E’ dal 2033. In Italia, la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G è ancora la maggiore: circa un terzo degli edifici residenziali, contro il 4%, ad esempio, delle case nei Paesi Bassi. (Il Fatto Quotidiano)

Bisogna mettere tutti i cittadini nella condizioni di ammodernare le loro abitazioni, per esempio estendendo il superbonus, o modificare il testo». Una quota, oltretutto, che tende ad aumentare con la diminuzione del valore dell’immobile: ricade nella categoria G il 58% delle case in estrema periferia. (ilmessaggero.it)

Per il presidente di Confedilizia, "gli effetti sarebbero drammatici sul piano economico" perché "un numero enorme di immobili perderebbe il proprio valore sul mercato, e parliamo di milioni di immobili. (AGI - Agenzia Italia)

L’ipotesi dell’Unione sarebbe di far applicare i nuovi parametri dal 2027, per avere già nel 2035 l’intero parco immobiliare improntato agli standard minimi fissati”. Di fatto, si tratterebbe di rimuovere i balconi o ridimensionarli in modo devastante, con costi pazzeschi e con un impatto estetico imbarazzante. (CatanzaroInforma)