Coronavirus, produzione industriale di mascherine nelle carceri italiane

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Gli ultimi due ordini saranno eseguiti a breve.Su ciascuna macchina, in grado di assicurare la produzione di 50mila pezzi al giorno, lavoreranno 40 detenuti distribuiti in quattro turni da sei ore ciascuno.

Detenuti contrattualizzati e retribuiti Coronavirus, produzione industriale di mascherine nelle carceri italiane Partnership fra ministero della Giustizia e commissario straordinario all’emergenza Covid. (Rai News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

di Redazione Napolitan / 0 Commenti / 6341 Visite / 5 aprile, 2020. Dopo quanto accaduto la scorsa notte nel carcere di Secondigliano, la reazione dei detenuti non si è fatta attendere. (Napolitan.it)

Alle prime ore dell’alba, si è rapidamente diffusa sulle chat utilizzate dai parenti dei detenuti per scambiarsi messaggi ed informazioni, la notizia di due detenuti positivi al Covid-19 e trasportati in ospedale durante la notte. (Napolitan.it)

Oggi – chiosa il Sindacato – ad un detenuto di origine balcanica è stata “strappata” la possibilità di venire in possesso di un mini cellulare ricevuto mediante una spedizione postale. (Livorno Press)

Con molto rammarico mi scuso per lo sfogo, ma la situazione inizia ad essere pesante e surreale. In un mese abbiamo diritto ad 8 colloqui, ne abbiamo fatto uno visivo per 40 minuti e uno recente dopo 20 giorni. (AnconaToday)

Bollate — indica ad esempio Di Rosa — fa sapere che in un solo giorno gli sono arrivati 6 nuovi condannati definitivi arrestati in esecuzione di recenti ordini di carcerazione a pene non altissime e per reati molto risalenti nel tempo, «i quali devono essere poi necessariamente posti in isolamento», con sempre maggiore «difficoltà delle strutture di sostenere tale situazione aggravata da recenti sfollamenti» (cioè dai trasferimenti da altri istituti in un quotidiano gioco dell’oca per mantenere l’«acqua» all’orlo della «pentola», ndr). (Corriere della Sera)

Lo sottolinea il dirigente generale dell'amministrazione penitenziaria della Campania Antonio Fullone. «Lo stesso detenuto già oggi non aveva più la febbre e ha potuto anche contattare la famiglia», fa sapere Fullone, che aggiunge: «verrà comunque eseguito l'iter previsto a tutela di tutti i detenuti e del personale che vi opera». (Il Mattino)