Voghera, attesa per nuovi interrogatori. La vittima era già stata sottoposta a Tso, problemi psichici peggiorati col lockdown

La Stampa INTERNO

El Boussetai aveva contatti frequenti coi suoi familiari, tutti cittadini italiani, che vivevano in altre città.

I problemi psichici di cui l'uomo soffriva si erano acuiti in seguito al lockdown.

Il padre a Vercelli, la sorella - che ieri sera è arrivata a Voghera - in Francia, un altro fratello in Svizzera.

Che poi si dice subito “assessore leghista”, se fosse stato del Pd magari non ci sarebbero stati tutti questi processi preventivi»

Il nuovo interrogatorio, dopo il primo subito dopo il fatto, dovrebbe essere fissato per domani. (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

Pavia, 22 Luglio 2021 «Le telecamere sono lì, prendete le immagini delle telecamere. Lo ha urlato il cognato di Youns El Boussettaoui, il 39enne marocchino ucciso da un colpo di pistola esploso dall’arma che aveva con sé l’assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici, davanti al bar di Voghera dove è avvenuta la tragedia. (Corriere TV)

Una famiglia in carne ed ossa, sebbene sia stata ignorata e il corpo di Musta affidato all’esame autoptico senza informare nessuno dei suoi. Invece Youns El Boussetaoui, 39 enne marocchino, una famiglia ce l’ha ed è anche per la maggior parte italiana. (Il Riformista)

Milano, 22 Luglio 2021 «Non è vero che mio fratello era un senza tetto e che non aveva nessuno. Chiedo giustizia e lo chiederò finché non la otterrò. (Corriere TV)

A dirlo è Gabriele Pipicelli, il legale dell’assessore alla sicurezza di Voghera, Massimo Adriatici, durante una conferenza stampa a Pavia. Il legale di Adriatici: "Non ha fatto nulla per innescare una lite". (LaPresse)

“Youns El Bossettaoui andava curato, non ucciso, perché non faceva male a nessuno ed era malato” ha spiegato l’avvocato Debora Piazza che con il collega Marco Romagnoli difende i famigliari dell’immigrato ucciso in piazza a Voghera (L'HuffPost)

Due giorni dopo l'uccisione di Younes El Boussettaoui, sparato in piazza a Voghera dall'assessore leghista Massimo Adriatici, ha parlato Debora Piazza, avvocato da anni della vittima, che ora difende la famiglia del trentanovenne: «Aveva problemi mentali. (Il Messaggero)