Il vero problema non sono le auto elettriche

Virgilio Motori ECONOMIA

Il report “Colonnine in autostrada 2022” di insideevs.it parla chiaro: l’Italia è in gran ritardo nello sviluppo dell’infrastruttura necessaria per chi deve viaggiare in elettrico.

Le regioni più attrezzate sono Emilia Romagna e Lombardia, ma anche Valle d’Aosta e Umbria, e dispongono di più di un’area di servizio con colonnine di ricarica per auto elettriche ogni 100 chilometri.

E come insideevs. (Virgilio Motori)

Su altri giornali

Non c'è ancora omogeneità nella diffusione. Per viaggiare a bordo di vetture elettrica sarebbe ancora più importante più che il numero l’omogeneità della diffusione sul territorio nazionale delle aree di servizio dove sono disponibili le colonnine. (Il Sole 24 ORE)

Alle Powerstop, quindi, possono rifornirsi non solo le auto di Göteborg ma anche le elettriche di qualsiasi altro marchio. Ma andiamo con ordine, partendo dalla domanda suprema: siamo riusciti a coprire l’intero percorso (1. (Automoto.it)

Lo rivela in sito specializzato in mobilità elettrica InsideEVs, che ha mappato per la prima volta la disponibilità effettiva di punti di ricarica all'interno delle aree di servizio lungo i 6.943 km di rete autostradale. (L'Eco di Bergamo)

L’auto elettrica non sarà un ‘alternativa praticabile se non esisterà una rete di colonnine adeguata anche sulle autostrade. Addirittura in alcune Regioni – Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia – non sono presenti colonnine in autostrada, con una grande sproporzione rispetto ad una Lombardia dove ve ne sono ben 8. (QuiFinanza)

A raccontare la situazione è il report Colonnine in autostrada 2022 realizzato da InsideEVs.it che analizza la situazione delle infrastrutture di ricarica in ogni regione della Penisola. Di contraltare, regioni come Basilicata, Molise e Sicilia costringono gli automobilisti a uscire dal casello se vogliono ricaricare. (Wired Italia)

I cuccioli venivano maltrattati sopratutto durante il trasporto in auto dalla Slovacchia nelle varie destinazioni italiane. Tenuti in trasportini piccoli, anche 20 esemplari per volta, senza acqua né cibo, i cuccioli spesso morivano durante il viaggio (Alto Adige)