Coronavirus, rinviato a giugno il Salone del Mobile di Milano

Sky Tg24 INTERNO

"Siamo negli uffici del Salone del Mobile, dovevamo affrontare una tematica che è molto nota e dibattuta.

Federlegno Arredo Eventi ha deciso "visto il perdurare dell'emergenza sanitaria" di posticipare l'edizione del Salone del Mobile di Milano a giugno, dal 16 al 21.

Il Salone si sarebbe dovuto aprire il 21 aprile e abbiamo deciso di rinviarlo di un paio di mesi, quindi c'è una data di nuova apertura ed è il 16 di giugno". (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri media

Lo conferma il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video della pagina del Salone del Mobile postato su Facebook. Federlegno Arredo Eventi ha deciso «visto il perdurare dell'emergenza sanitaria» ha scelto di posticipare l'edizione del Salone del Mobile. (Il Messaggero)

Un lungo consiglio di amministrazione, quasi 6 ore, ma il Salone del Mobile di Milano è salvo. Mancando 30 mila buyer e visitatori dalla Cina e dal Sud Est Asiatico, sarebbero mancati anche molti dei buyer locali, in preda a questo pandemonio da pandemia. (La Stampa)

Il sindaco: «Milano non può fermarsi. Il sindaco Beppe Sala, dagli uffici del Salone, ha annunciato il rinvio e le nuove date. (Open)

Dobbiamo lavorare perché il virus non si diffonda, ma non si deve nemmeno diffondere il virus della sfiducia. «Chiedo agli operatori del settore dell'arredamento uno sforzo perché Milano non può fermarsi - ha dichiarato Beppe Sala in un virus veicolato anche tramite i social -. (fashionmagazine.it)

"Milano - ha concluso - sarà al vostro fianco". "È importante che ognuno faccia la sua parte: chiedo al governo di intervenire e dare una mano a un settore fondamentale per la nostra economia - ha detto Sala in un video - e faccio un appello agli albergatori: quest'anno dobbiamo avere molta attenzione nel determinare i prezzi delle camere perché sarà un anno straordinario". (Yahoo Notizie)

Intendiamoci: il caso del Salone è un po’ diverso dagli altri citati e anche questo spiega in parte la difficoltà e la riluttanza, da parte degli organizzatori, nel prendere questa decisione così drastica. (Il Sole 24 ORE)