Processo Eni Nigeria, indagati a Brescia pm De Pasquale e Spadaro. L'ipotesi è rifiuto di atti d'ufficio

La Repubblica ECONOMIA

Una “scelta incomprensibile” per il tribunale perché il documento “reca straordinari elementi a favore degli imputati"

La segnalazione del procedimento a carico dei due pm è arrivata al pg della Cassazione Salvi, al Csm e al Ministero della Giustizia.

Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro sono indagati dalla procura di Brescia per l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio in relazione alla gestione del materiale probatorio del processo Eni Nigeria (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

MILANO, 10 GIU – La Procura di Brescia, nell’ambito dell’indagine in cui sono indagati il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, lunedì scorso ha disposto una perquisizione informatica per sequestrare le mail che i due magistrati si sono scambiati. (la voce d'italia)

Materiale a loro inviato ma che i due pm non avrebbero messo a disposizione delle difese e del Tribunale nel processo sul blocco Opl245 che ha visto assolti tutti gli imputati Il decreto riguarda in particolare il materiale raccolto dal pm sempre di Milano Paolo Storari e che avrebbe dimostrato la falsità delle prove portate dall'ex manager di Eni Vincenzo Armanna. (RagusaNews)

I due magistrati non hanno commentato. (Reuters) - Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, titolari dell'inchiesta e poi pubblici ministeri del processo Eni -Shell Nigeria, sono indagati per omissione d'atti d'ufficio dalla procura di Brescia (Yahoo Finanza)

Nel suo telefono Storari avrebbe trovato alcune chat create ad arte da Armanna facendo credere che il capo del personale Eni Granata e l'amministratore delegato del gruppo Descalzi, dialogassero con lui, tra il 2013 e il 2014, quando in realtà quei due numeri, secondo le verifiche del pm milanese, non erano a loro intestati. (TG La7)

Il decreto riguarda in particolare il materiale raccolto dal pm sempre di Milano Paolo Storari e che avrebbe dimostrato la falsità delle prove portate dall'ex manager di Eni Vincenzo Armanna. (Notizie - MSN Italia)

L’iscrizione risalirebbe a una decina di giorni fa dopo l’interrogatorio del pm Paolo Storari, pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell’avvocato Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio. (L'agone)