A scuola non si recupera, boom delle ripetizioni: disagi dalla Dad e lezioni compensative inadeguate - Il Mattino.it

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Ma ora tutte le lacune, in.

Uno studente su 4, quest'anno, ha deciso di fare ricorso alle lezioni private.

Una corsa ai ripari dovuta al fatto che, nel 2020, per gli studenti delle superiori non ci sono stati debiti né bocciature, perché lo scoppiò della pandemia fece chiudere le scuole a marzo e la didattica a distanza stentò a mettersi in moto.

Una scelta necessaria per recuperare le insufficienze accumulate negli ultimi due anni di scuola. (ilmattino.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Si chiamano Giulia, Fatima, Josie, Nicola, Elisa, Andrea, Carlo, Giada e tanti altri nomi. E in vista del prossimo anno scolastico, le famiglie auspicano che «il vaccino non sia usato come arma di ricatto per garantire la scuola in presenza» (Corriere del Mezzogiorno)

Verona ha un sistema scolastico eccellente, che vanta tanti punti di forza e una grande vivacità. Studente durante una protesta contro la dad (Foto Parisotto). Fino all’anno scorso se ne contavano al massimo dieci, venti, forse trenta, sull’ampia platea costituita da decine di migliaia di studenti delle scuole veronesi. (Corriere della Sera)

Abbandonando la fascia serale, la trasmissione radiofonica tutta al femminile di CiaoComo si sposta al pomeriggio, dalle 16.30 alle 17.30, per accompagnare gli ascoltatori in un viaggio semiserio alla scoperta di donne eccellenti che, grazie alla loro creatività e al loro ingegno, impreziosicono il territorio comasco e oltre. (CiaoComo.it)

Protesta No DaD a Napoli: sagome di 900 alunni vittime di dispersione. I cartelli che riproducono storie e sagome di bambini che non frequentano più la scuola sono stati affissi fuori a diversi istituti della città. (Cronache della Campania)

L’iniziativa coincide con la chiusura delle scuole. Manifesti con sagome di alunni sui cancelli di alcune scuole e nelle strade adiacenti (foto repertorio). (Campanianotizie)

Anche per quanto riguarda la professione docente non è da meno, soprattutto se a farla sono persone che si dicono colleghi. Se siamo noi stessi docenti a fare simili affermazioni come pensiamo di poter rivendicare con forza i nostri diritti che vengono calpestati un po’ da tutti da lustri? (Informazione Scuola)