Omicidio Mario Cerciello Rega, crolla una delle bugie degli americani: «Ci mostrarono i tesserini»

ilmediano.com INTERNO

Ad agosto anche Gabriel Natale Hjorth è intercettato in carcere mentre parla con il padre e lo zio: «Devono capire – spiega il 19enne – che pure i carabinieri erano deficienti».

«Quando ci hanno fatto vedere i distintivi… » – comincia venendo subito interrotto da Peters: «Resta calmo attieni… questo non lo puoi dire.

«Rischi 8 anni», gli dice poi il consulente legale mentre cerca di spiegare al giovane le differenze tra la procedura americana e quella italiana. (ilmediano.com)

Ne parlano anche altri giornali

«Ho visto due sbirri di cui uno più basso erano rivolti nella direzione opposta. Un nuovo particolare emerge dall'inchiesta sull'uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega assassinato a Roma da due giovani americani. (NapoliToday)

Mi picchiava e mi trascinava così ho estratto il mio coltello e l’ho colpito due volte alla gamba. A lui Finnegan disse: “Ho visto due sbirri. (L'Eco Vicentino)

Mi picchiava, mi trascinava e così ho estratto il coltello e l’ho colpito più volte alla gamba” avrebbe detto Elder sull’omicidio. I due americani hanno sempre negato di essere a conoscenza del fatto che i due, in borghese al momento dell’incontro, fossero carabinieri. (Notizie.it )

Parlando con il padre e l'avvocato penalista Craig Michael Peters, Finnegan ammette che quella notte i due carabinieri si erano "presentati". Un nuovo particolare emerge dall'inchiesta sull'uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega assassinato a Roma il 26 luglio. (RomaToday)

Poi Finnegan ammette anche che i due carabinieri mostrarono il distintivo, come già detto da Andrea Varriale, il collega di Cerciello Rega che non riuscì ad aiutare il vicebrigadiere, ucciso da 11 coltellate, perché alle prese con l’altro americano, Natale Hjorth. (ART News - Agenzia Stampa)

Undici coltellate sferrate colpiscono trafiggono il povero carabiniere Cerciello Rega, fino ad ucciderlo. Resta ancora aperto invece il filone connesso alla diffusione e alla pubblicazione della foto di Natale Hjorth bendato, subito dopo il fermo, all’interno della caserma dei Carabinieri di via In Selci. (CORRIERE DEL GIORNO)