Renzi provoca: "Cacciami". E Conte: "Non penso a un ter"

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Renzi ha infatti deciso di "rompere" con l'esecutivo sulla prescrizione, ma è sembrato più un pretesto che altro.

Se devo lavorare per realizzare un programma di governo è una sfida così importante, una tale responsabilità politica e morale che lo realizzerei mettendo da parte personalismi, simpatie e antipatie.

"Ho una responsabilità di governo, sono andato davanti al Parlamento e a cittadini per chiedere la fiducia per realizzare un programma. (ilGiornale.it)

Su altri media

Dopo il Consiglio dei ministri che ha varato la riforma del processo penale inserendo nel testo anche il contestato lodo Conte bis sulla prescrizione, Matteo Renzi istiga Giuseppe Conte a estromettere Italia viva dalla maggioranza: «Se il premier vuole cacciarci, faccia pure: è un suo diritto! Alcuni esponenti sarebbero pronti a dire sì al provvedimento sul processo penale, rimandando la battaglia sulla prescrizione al dibattito in Aula. (Lettera43)

Che senso avrebbe lavorare ad un Conte ter?», dice Conte alla Conferenza per il Sud. Renzi: “Vuole rompere? (La Stampa)

La tornata delle nomine per la composizione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la Privacy ha una regia politica precisa. Le nomine di Agcom e Privacy sanciscono invece una blindatura da parte dell’asse tra il Pd e i pentastellati. (L'HuffPost)

Su La7 in prime time arriva Eden – Un pianeta da salvare, il ciclo di puntate settimanali, il lunedì alle 21.15, condotte da Licia Colò che andranno alla scoperta delle bellezze naturali del nostro pianeta, con una finestra aperta sull’attualità per contribuire a proteggere e migliorare il delicato equilibrio tra l’ambiente e l’uomo. (La7)

E per Italia Viva il messaggio è chiaro: "Ci deve dire cosa vuole fare, se correre insieme a noi, se si sentono confortevoli in questa maggioranza. Il giudizio sul Lodo Conte Bis non cambia: "Non è che non ci piace nel merito, è incostituzionale". (QUOTIDIANO.NET)

Uscire dal governo infine vorrebbe dire per Matteo Renzi non sedersi al tavolo dell’abbuffata delle nomine di marzo, quando il governo andrà a riempire circa 400 caselle tra le principali partecipate statali. (Money.it)